Covid-19, carcere: “compiere un atto di coraggio”

Foto di Grant Durr – Unsplash

L’Azione dei Cristiani per l’abolizione della tortura chiede un intervento deciso ed immediato per impedire la propagazione dell’epidemia nelle carceri.

Roma (NEV), 4 aprile 2020 – “E’ ormai più che palese che le misure stabilite con il Cura Italia non risultano ad oggi sufficienti per scongiurare i rischi del caso, allora si scelga di compiere un atto di coraggio che è al tempo stesso un atto di umanità, per i detenuti, per le loro famiglie e per tutti coloro che, a vario titolo, operano ogni giorno dentro le carceri, e lo si faccia adesso non tra una settimana o tra un mese…”.

Così il presidente di Azione dei Cristiani per l’abolizione della tortura (ACAT Italia), Massimo Corti.

Con un comunicato stampa l’associazione ACAT Italia prende posizione  e si unisce agli appelli lanciati da più parti affinché si intervenga in maniera più decisiva per impedire che l’epidemia di covid-19 trovi nel sovraffollamento carcerario un terreno fertile dove proliferare. 

Dopo la morte per coronavirus di un detenuto a Bologna e i numeri sui contagi nelle carceri italiane che parlano di 21 detenuti positivi al Covid-19 e 116 guardie penitenziarie contagiate, ACAT Italia chiede di ridurre il numero di persone nei penitenziari.

Secondo i dati dell’Associazione Antigone “il 67% dei detenuti ha almeno una patologia sanitaria. Di questi l’11,5% è affetto da malattie infettive e parassitarie, l’11,4% da malattie del sistema cardio-circolatorio, il 5,4% da malattie dell’apparato respiratorio. Inoltre che il 62% dei reclusi ha 40 anni o più e, al 31 dicembre 2019, ben 5.221 persone avevano più di 60 anni”.

“Non dimentichiamo che è stata la stessa comunità internazionale, l’ONU e il CPT (Comitato europeo per la prevenzione della tortura), a dirlo chiaramente: bisogna tutelare la salute delle persone detenute riducendo il più possibile il numero delle presenze dietro le sbarre con particolare riguardo per le persone anziane o che già soffrono di altre patologie e questo lo si può fare anche tenendo conto del residuo di pena e della gravità del reato commesso. Cosa aspetta allora il governo italiano a fare un passo in questa direzione?” ha concluso il presidente di ACAT.

Acat Italia è una associazione cristiana che agisce contro la tortura e la pena di morte, impegnandosi al fianco di tutti coloro che hanno gli stessi obiettivi e promuovono i Diritti Umani.

Di Agenzia NEV

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