«Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri umani con la vostra stessa natura e vi annunziamo la buona novella, affinché da queste cose vane vi convertiate al Dio vivente che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi. Nelle generazioni passate egli ha lasciato che tutte le nazioni seguissero le loro strade; ma non ha lasciato se stesso senza testimonianza, facendo del bene, dandoci dal cielo piogge e stagioni fruttifere e riempiendo i nostri cuori di cibo e di gioia». (Atti 14:15-17).
Ma ora, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, Dio comanda a tutti gli uomini e dappertutto che si ravvedano. (Atti 17:30).
Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.
Ravvedetevi dunque e convertitevi, affinché i vostri peccati siano cancellati, e perché vengano dei tempi di refrigerio dalla presenza del Signore (Atti 2:38/3:19)
Egli è venuto in casa sua, e i suoi non lo hanno ricevuto, ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome.
Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui, essendo radicati ed edificati in lui, e confermati nella fede come vi è stato insegnato. (Gv 1:11,12/Col 2:6,7)
La “conversione” non è altro che un insieme di azioni compiute dall’uomo, orchestrate però da Dio stesso attraverso l’abilità donatogli all’ascolto, nel poter credere, e nel volere ubbidire ai comandi del Vangelo di Cristo.
L’uomo ascolta la buona novella dell’Evangelo, (1 Tess. 2:13), l’uomo si ravvede dei suoi peccati, delle sue opere morte e della sua fiducia in se stesso, (Luca 24:46,47), l’uomo si battezza in acqua seguendo il comandamento datogli per il perdono dei peccati, (Col 2:12), l’uomo riceve lo Spirito Santo promesso, (Ef 1:13,14), l’uomo comincia a godere dei tempi di refrigerio dalla presenza del Signore, ed il tutto questo insieme di azioni, è il “RICEVERE” CRISTO in ubbidienza al comando dell’Evangelo.
Tutte queste azioni in ubbidienza, è un mettere in pratica per fede ciò che è scritto di “FARE”, (azione), da parte dell’uomo, ma la dichiarazione delle Scritture a riguardo “il ricevere Cristo” è sbalorditivo:
A tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, I QUALI NON SONO NATI DA SANGUE, NE’ DA VOLONTÀ DI CARNE, NE’ DA VOLONTÀ DI UOMO, MA SONO NATI DA DIO. (Gv 1:12,13).
Questo è il mistero della “nuova nascita”, l’essere nati da Dio, (Gv 3:3-7), “l’orchestrare” da parte di Dio, (Rom. 9:16/Fl 2:13), il succo della CONVERSIONE…
Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, E Ciò NON VIENE DA VOI, E’ IL DONO DI DIO, non per opere, perché nessuno si glori. Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo. Egli ci ha generati di sua volontà mediante la Parola di Verità (Ef 2:8-10/Gm 1:18), (anche se è l’uomo che si è ravveduto, si è battezzato ed ha creduto)…
La “conversione” è l’ubbidienza dell’uomo alla chiamata di Dio nell’Evangelo, abilitato attraverso lo stesso Evangelo a ricevere e dimorare in Cristo.
La conversione non è uno stato “mentale”, (cioè il “credere teoricamente con la testa” è basta), ma è un azione ben precisa al comando dell’Evangelo al ravvedimento ed al battezzarsi, perché il “credere biblico” produce un azione in ubbidienza ben precisa come frutto. La conversione di un uomo è la trasformazione in azione dello stesso uomo secondo la Parola di Dio, dando prova tangibile del “credere” e della fede ricevuta, in ed attraverso l’Evangelo.
Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono; Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta. (Eb 11:1/Gm 2:26).
Così, come il Vangelo ci dichiara; Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna, l’amore di Cristo ci costringe, essendo giunti alla conclusione che, se uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti; e che egli è morto per tutti, affinché quelli che vivono, non vivano più d’ora in avanti per sé stessi, ma per colui che è morto ed è risuscitato per loro. (Gv 3:16/2 Cor 5:14,15).
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove. Ora tutte le cose sono da Dio, che ci ha riconciliati a sé per mezzo di Gesù Cristo e ha dato a noi il ministero della riconciliazione, poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli, ed ha posto in noi la parola della riconciliazione. (2 Cor 5:17-19).
Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio. Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.
Chi crede nel Figlio ha vita eterna, ma chi non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio dimora su di lui. (2 Cor 5:20,21/Gv 3:36).
La Conversione Cristiana di un uomo, non è solamente un momento specifico della sua vita, (Atti 22:8-10), impattato dalla conoscenza personale di chi è Gesù e quello che ha fatto per lui imputandogli la Sua giustizia, redenzione, santificazione e sapienza, (1 Cor.1:30,31), ma è una vita da quel momento in poi segnata dall’azione in ubbidienza, nascosta e dimorante in Cristo per l’eternità…
Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Abbiate in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra, perché voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. (Gal 2:20/Col 3:1-3)
E da questo sappiamo che l’abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. chi dice: «Io l’ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui. Ma chi osserva la sua parola, l’amore di Dio in lui è perfetto. Da questo conosciamo che siamo in lui. Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come camminò lui.
Questo infatti è l’amore di Dio: che noi osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Ho scritto queste cose a voi che credete nel nome del Figlio di Dio, affinché sappiate che avete la vita eterna e affinché continuiate a credere nel nome del Figlio di Dio. Noi sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intendimento, affinché conosciamo colui che è il Vero; e noi siamo nel Vero, nel suo Figlio Gesù Cristo; questo è il vero Dio e la vita eterna. (1 Gv 2:3-6/5:3,13,20)
Sander Steall | Notiziecristiane.com
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