Quasi metà delle infezioni sono avvenute nella provincia di Hubei, epicentro dell’epidemia. Hong Kong, dove si contano otto casi, ha disposto il divieto di accesso a quanti hanno visitato il territorio negli ultimi 14 giorni. Tra i Paesi asiatici con il maggior numero di persone infette vi sono la Thailandia. Il virus ha già raggiunto Oceania, America ed Europa.
Wuhan (AsiaNews/Agenzie) – È di 81 morti e 2.761 casi di contagio il bilancio aggiornato dell’epidemia polmonare scoppiata a Wuhan (provincia di Hubei) e che ora si sta diffondendo in diverse regioni della Cina, dell’Asia e del mondo. Lo ha annunciato stamane il governo di Pechino, che ha prolungato le vacanze per il Capodanno lunare: le più grandi aziende del Paese hanno chiuso o ordinato al personale di lavorare da casa, nel tentativo di frenare la diffusione del coronavirus.
Il numero totale di casi confermati in Cina è aumentato di circa il 30%. Quasi metà dei contagi sono avvenuti nella provincia di Hubei. Funzionari della sanità dichiarano che il numero di morti per il virus simil-influenzale nella provincia è salito a 76 da 56; altri cinque morti si registrano altrove in Cina: la provincia meridionale dell’isola di Hainan riporta oggi il primo decesso.
Hong Kong, dove si contano otto casi di contagio, ha disposto il divieto di accesso a quanti hanno visitato l’Hubei negli ultimi 14 giorni. Il divieto non copre i residenti. Un numero limitato di casi è stato confermato in più di 10 Paesi, collegati a persone provenienti da Wuhan, ma non risulta alcun decesso fuori dalla Cina.
Tra i territori asiatici con il maggior numero di persone infette vi sono la Thailandia (otto casi); Macao (cinque); Giappone, Malaysia e Singapore (quattro); Corea del Sud e Taiwan (tre); Vietnam (due); Nepal (uno). Ma il virus ha già raggiunto Oceania (cinque casi di infezione in Australia), America (altrettanti negli Stati Uniti) ed Europa (tre in Francia).
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