Imparando a conoscere il profondo significato di molte parole e cercando di parlare e scrivere usandole nel modo migliore mi rendo conto che spesso sono ancora meno comprensibile di chi le usa secondo le “stratificazioni linguistiche” (miti, storie, slang, modi di dire, usanze, tradizioni, globalizzazione, ecc).
Ma se continuo a parlare prendendo in considerazione le “stratificazioni linguistiche” lascio ampio spazio alla mal interpretazione di quello che dico e rimango poco preciso.
Poi, quando si parla, molti nemmeno ascoltano ma interpretano quello che uno vorrebbe dire dal loro punto di vista, e alla fine finiscono con ascoltare se stessi invece di vedere chi hanno di fronte.
Per questo motivo, quando si parla, meglio parlare al cuore che alla ragione.
E chi ascolta meglio che ascolti con un cuore sincero perché un cuore ingannevole fa torto solo a se stesso.
In fondo, anche le parole sono un ostacolo e servono a coloro che ancora non vedono o non vedono completamente.
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“Morte e vita sono in potere della lingua; chi l’ama ne mangerà i frutti.”
“Con il frutto della sua bocca l’uomo sazia il corpo; si sazia con il frutto delle sue labbra.”
“La bocca dello stolto è la sua rovina, e le sue labbra sono un laccio per la sua anima.”
“Chi risponde prima di avere ascoltato mostra la sua follia e rimane confuso.”
“Il cuore dell’uomo intelligente acquista la scienza, e l’orecchio dei saggi la cerca.”
“Le parole della bocca di un uomo sono acque profonde; la fonte di saggezza è un ruscello che scorre perenne.”
– Proverbi 18 –
Kristof Ferenczi | Notiziecristiane.com
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