Come rendere i tuoi bambini entusiasti di leggere la Bibbia

Gli ostacoli

I genitori si trovano ad affrontare enormi ostacoli nell’impegno di rendere i loro bambini entusiasti di leggere la Bibbia. Tanto per cominciare, pochissimi bambini leggono qualcosa. Ci sono tante alternative (apparentemente più coinvolgenti) allo stare seduti tranquillamente con un libro tra le mani. La pressione delle attività scolastiche, gli sport e altri impegni non lasciano spazio per poter leggere qualcosa con calma.

Inoltre, la Bibbia non è una lettura facile. Sicuramente, ci sono alcuni episodi molto conosciuti dai bambini, grazie alla scuola domenicale o ai campeggi cristiani, ma la maggioranza delle storie bibliche sono un territorio inesplorato. Non è un gioco multimediale; sono parole scritte nero su bianco. È un mondo con cui la maggior parte dei bambini non ha dimestichezza; la cultura, la storia e la geografia della Bibbia sembrano distanti milioni di chilometri e di anni dai bambini di oggi.

Due nemici

La cosa peggiore è che ci sono due nemici che combattono con tutta la loro forza affinché i bambini non leggano la Bibbia. C’è il diavolo, che “apre la porta dell’inferno” ogni volta che un bambino apre la Bibbia. Poi, ci sono i cuori dei nostri bambini, che sono sviati dalla verità fin dalla nascita (Sl. 51:5; 58:3). Per natura, nessuno di noi si compiace nel leggere la Bibbia, finché non ottiene un cuore nuovo, rigenerato.

Se noi per primi non siamo entusiasti di questo libro,

Non possiamo aspettarci che lo siano i nostri figli.

 

Nonostante questi impedimenti che potrebbero scoraggiarci, credo che dovremmo comunque incoraggiare i nostri figli a vedere la lettura della Bibbia come un piacere piuttosto che un obbligo. Il modo più efficace per poterci riuscire è dilettarci noi stessi nella parola di Dio. Dobbiamo dimostrare che la Bibbia illumina la nostra vita. Se noi per primi non siamo entusiasti di questo libro, non possiamo aspettarci che lo siano i nostri figli.

Due chiese

Quando ero piccolo, andavo in una chiesa battista con i miei genitori. Non mi ricordo molto (e ho scoperto che c’erano degli errori nella loro dottrina), ma quello che mi è rimasto impresso è che sia il pastore sia i monitori della scuola domenicale erano felici di parlarci della Bibbia. Non era uno spettacolo per far ridere, con barzellette e storielle divertenti, ma si vedeva che provavano piacere nel leggere e spiegare la Bibbia. Come bambino, io “captai” quella gioia e mi è rimasta impressa.

Quando avevo dieci o undici anni, la mia famiglia cominciò a frequentare una chiesa presbiteriana conservatrice. Non mi ricordo molto neanche di questa, erano tutti molto tristi. Durante le lezioni della scuola domenicale, i monitori insegnavano diversi argomenti, ma non mostravano alcuna gioia. Erano molto severi, facevano imparare molti passi a memoria e sembrava che non vedessero l’ora che finisse la lezione, piuttosto che godersela. Anche questo mi è rimasto impresso e mi ha accompagnato per tanto tempo. Associavo la Bibbia alla noia, alla fatica, e dicevo: “meno male che è finita”. Era come le mie lezioni di pianoforte.

Entusiasmo contagioso

Non dev’essere così. Assolutamente no. Sebbene io apprezzi dei bei grafici, i video e altre risorse che abbiamo a disposizione per poter insegnare la Bibbia ai bambini, non c’è niente di più contagioso di un insegnante o un genitore entusiasta. È contagioso e rimarrà nella memoria a lungo, anche quando non si ricorderanno più le immagini o i video che si erano visti.

 

Non c’è niente di più contagioso di un insegnante o un genitore entusiasta.

 

Possiamo esprimere la nostra passione per la Bibbia nel modo in cui strutturiamo la nostra adorazione in famiglia. Lasciamo che il nostro linguaggio del corpo, le nostre espressioni, il tono della voce, trasmettano vigore e vitalità. Sforziamoci di mostrare ai nostri figli come possono mettere in pratica un passo biblico che abbiamo letto con loro.

Il giorno più bello della settimana

Possiamo suscitare l’interesse dei bambini anche nel modo in cui li incoraggiamo ad andare in chiesa. Il dr. Joel Beeke mi disse che svegliava i suoi bambini la domenica mattina esclamando: “benvenuti al giorno più bello della settimana! Potremo adorare Dio oggi e udire la sua voce!”. Assicuriamoci che i nostri figli non vedano come un dovere l’impegno di andare in chiesa, come qualcosa che dobbiamo per forza incastrare in mezzo ad altre attività molto più divertenti.

Anche il modo in cui rispondiamo alla predicazione della parola lascerà un segno indelebile. Conosco famiglie che sono state rovinate da genitori abituati a parlare male del pastore e della sua predicazione mentre tornavano a casa. Invece, incoraggiamo conversazioni edificanti, facciamo domande sul messaggio che è stato predicato, dicendo cosa ci ha aiutato e così via. Mostriamo quanto ci fortifica e ci incoraggia la Bibbia.

Impatto quotidiano

Infine, ma forse è la cosa più importante, possiamo contagiare i nostri bambini con la gioia della lettura della Bibbia, mostrando loro che effetto ha su di noi. Cerchiamo di condividere con loro qualcosa di ciò che leggiamo ogni giorno.

“Sai cos’ho trovato nella Bibbia oggi, Giovanni?”

“Anna, indovina cosa mi ha fatto capire oggi Dio leggendo la sua Parola!”

Oppure cerchiamo di far notare l’importanza della Bibbia nella vita di tutti i giorni, quando se ne presenta l’occasione:  “Sai cosa dice Dio nella sua Parola a proposito di questa cosa?”

Se mostriamo continuamente ai nostri figli quanta gioia proviamo nel leggere la Bibbia, questo li spingerà verso Dio più di quanto potrebbe fare qualsiasi altra cosa e anche loro scopriranno la fonte della nostra gioia.

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