Camminano, corrono, saltano e ballano; i nostri piedi sono le fondamenta del nostro corpo, le radici della nostra persona.
I piedi sono una delle parti più sensibili del corpo e contengono migliaia di recettori che forniscono al cervello non solo informazioni sul dolore o sulla temperatura, ma anche il senso della pressione e della percezione del corpo. Se ci fermiamo ad osservare l’appoggio dei piedi a terra notiamo che cambia da persona a persona e ciò non dipende solo dalla morfologia del piede ma anche dalla struttura caratteriale del soggetto.
Di Viviana Damino – dionidream.com
SIGNIFICATO DEL PIEDE PIATTO E DEL PIEDE CAVO
Facendo un parallelo psicologico chi ha ilpiede “cavo” ovvero un’accentuazione dell’arco plantare è una persona chenon ha un buon contatto con la realtà. Avere un appoggio ridotto significa non potersi fidare del pavimento, non potersi fidare della realtà, quindi non poter mai esser sicuri né di noi né degli altri perché non sappiamo appoggiarci. Chi invece presenta un piede “piatto” non si sente sorretto da un ambiente che sembra diventare faticoso, cedendo così al peso degli altri, al peso di tutto … non ha l’energia per reagire affermandosi. Parafrasando modi di dire come ad es “quella persona ha i piedi per terra” oppure “cammina ad un metro da terra” possiamo notare con stupore che anche fisicamente abbiamo dei riscontri concreti.
MOVIMENTO ELICOIDALE ALLA BASE DEL PIEDE
Solo con la forma elicoidale del piede si può avere la dinamica del movimento. I muscoli del piede fanno parte di un sistema lungo di catene muscolari che entrano in gioco nel movimento elicoidale del corpo, cioè di movimento di rotazione del bacino e del cingolo scapolare; quando camminiamo tutto il nostro corpo effettua un movimento elicoidale a partire dalla mandibola, quindi spalla, anca, fino ad arrivare al piede. Durante la deambulazione si crea una linea di forza che arriva fino alla prima cervicale. Come se fosse una corda che unisce il piede al cranio: se questa linea di forza si allunga si determina un piede piatto se invece si accorcia si avrà un piede cavo.
SCARPE E ASFALTO DANNEGGIANO PIEDI E POSTURA
Le superfici dure (asfalto, cemento, marmo ecc..) sulle quali siamo ogni giorno costretti a camminare non aiutano di certo i nostri piedi ma la vera prigionia è data dalle scarpe, da una moda (specie femminile) che impone “gabbie” di cuoio o di gomma, strette o a punta che impediscono al piede di aprire le dita, distruggendo la coordinazione naturale delle articolazioni. I tacchi alti, poi, riducono la mobilità articolare delle caviglie e provocano una maggiore pressione sulle dita, creando in tal modo uno squilibrio in avanti del bacino, causa frequente di mal di schiena. La postura deve essere più equilibrata possibile, la distribuzione ideale del peso è 60% sul tallone e 40% sulla punta anteriore del piede; tale distribuzione varia a seconda dell’età. Il corretto funzionamento del corpo umano dipende strettamente dalla mobilità e dalla stimolazione dei muscoli delle estremità inferiori.
COME RIPORTARE IL PIEDE ALLA SUA NATURALITA’
Occorre quindi un allenamento costante e mirato, che si ottiene in modo ottimalecamminando a piedi nudi (l’uomo è nato senza scarpe, e per questo ci sarà un motivo!!!) . I terreni variegati e irregolari educano chi cammina scalzo a correggere le posizioni scorrette dei piedi; affinché i ciottoli non pungano si tende a spostare il peso dalla parte sensibile dell’arco plantare alla parte esterna del piede, meno sensibile. Questo è il programma di allenamento perfetto contro i piedi piatti. In generale camminare a piedi nudi, con passo rilassato, riflessivo e gioioso consente una salutare distensione che si riflette su tutta la persona.
BIOENERGETICA E RADICAMENTO
Nel sistema energetico di un organismo l’esser ben radicati fornisce una valvola di sicurezza per la scarica dell’eccitazione in eccesso. Fu Alexander Lowen ad introdurre il concetto di grounding o radicamento,che significa letteralmente avere i piedi ben piantati a terra. Il grounding, spiega Lowen, è dato dalla sensazione del contatto tra i piedi e il terreno e implica una corrente di eccitazione che scorre nel corpo, attraverso le gambe, fino ai piedi e al terreno. E’ la chiave del lavoro bioenergetico: se una persona è ben radicata il suo corpo è naturalmentebilanciato, diritto, saldo; l’energia scorre liberamente e anche gli occhi sono più chiari e brillanti e la vista è migliore. I piedi sono adorati, contemplati dalla riflessologia, dall’arte, dai retifisti (feticisti del piede) ma soprattutto dalla cultura cinese che li considera la base della salute umana.
MODIFICAZIONE DEL PIEDE
Da un punto di vista posturale ed osteopatico modificare il piede è difficile! Si lavora sulla funzionalità dell’organo. Bisogna rispettare l’equilibrio del corpo andando ad armonizzare le forze. Modificando le tensioni che organizzano il corpo si va anche a modificare leggermente il baricentro e di conseguenza la contrazione e l’azione di alcuni gruppi muscolari. Il piede piatto o il piede cavo non sono altro che unavalvola di sfogo che il corpo ha pur di garantire un equilibrio dinamico: si ha un piede cavo o un piede piatto a seconda del contesto posturale globale.
BASTA SCARPETTE CORRETTIVE, FACCIAMO UNA VALUTAZIONE OLISTICA DELLA PERSONA
Da quanto detto, ne deriva che non è detto che bisogna correggere necessariamente il piede piatto e che la correzione di quest’ultimo non può prescindere dalla valutazione delle varie curve della schiena e dal rapporto di queste ultime con l’impronta plantare; di non minore importanza è “l’approccio psicologico” del paziente nell’ambito di una terapia correttiva. Quanti bambini sono stati “forzati” sia fisicamente che psicologicamente con le scarpette ortopediche fabbricate da una nota casa produttrice? La maggior parte di loro fisicamente presenteranno il cosiddetto “piede a doppia componente”, cioè che nell’appoggio dinamico consumeranno le scarpe esternamente sul calcagno e internamente sul mesopiede e sull’avampiede con scarsa dinamicità nel passo e alterazione nella sensibilità propriocettiva del piede, per non parlare delle “modifiche caratteriali” su cui studi seri non sono mai stati effettuati (ma forse non conviene neanche alla comunità scientifica farli). E’ quindi necessario, prima di prendere in considerazione l’idea di una correzione di un piede piatto, effettuare una valutazione olistica di tutto il corpo affinché non si correggano dei piedi che in realtà sono piatti in quanto adattati alla colonna vertebrale o perché espressione dell’Essere… perfetto nella sua imperfezione.
Fonte: lastella.altervista.org
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