Oggi, dopo 20 lunghi giorni, termina finalmente il mio isolamento in un albergo, dopo aver contratto il covid19 il 4 marzo 2020, mentre mi trovavo di servizio di pattugliamento nella zona rossa del Comune di Codogno. Felice di rientrare finalmente presso la mia sede di servizio tra i miei colleghi ed in ottimo stato di salute, voglio cogliere l’occasione per raccontarvi la mia prova.
Con il secondo tampone negativo, oggi posso finalmente dichiarare che questa battaglia è stata vinta e voglio fin da subito dare gloria a Dio per come mi ha sostenuto, nonostante mi trovassi solo, perché come ben sapete questo virus può essere affrontato soltanto a tu per tu, senza il sostegno di familiari, di amici, di colleghi (per quanto siano stati comunque a me vicini per telefono e per assistenza di prima necessità e li ringrazio di cuore per questo). Però era la battaglia mia, e di Dio.
Il 4 marzo 2020, dopo aver smontato di servizio, iniziai ad avere i primi sintomi di covid19 – febbre alta e tosse. Il secondo giorno, mentre mi trovavo in camera in isolamento e stavo consumando il mio pasto, mi ritrovai improvvisamente accasciato sul letto, svenuto. Tampone risultato positivo.
Dopo i primi giorni, l’allarme rientrò, così continuai ad impiegare le mie giornate tra letto e scrivania, convinto di aver superato già la mia prova. Però, circa due giorni fa, un’improvvisa debolezza si è ripresentata durante la notte, portandomi piccoli problemi di respirazione e dolori al torace. In quel momento ho iniziato ad avere davvero paura e non mi vergogno di dire che sono caduto sulle mie ginocchia, implorando Dio mentre le lacrime rigavano il viso tra mille domande, paure ed incertezze, con un pensiero sempre rivolto ai miei cari, non sapendo l’evolversi della situazione. Ma quando ho implorato Dio, Egli non ha tardato a rispondermi con la Sua Parola. Nel mio cuore risuonava il famoso Salmo 23, che recita: “Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga sono quelli che mi consolano”. Riflettendo, mi sono soffermato sulla frase NELLA VALLE DELL’OMBRA DELLA MORTE… E già, perché il credente non è esente dall’attraversare la valle della difficoltà, della solitudine, della sofferenza; infatti è scritto altresì in Matteo 5:45: “Piove sui giusti e sugli ingiusti”. Il Salmo 23 parla di ombra della morte e non di morte… Così la mia prospettiva e la mie domande cambiarono: non più “Perché proprio io, Signore?”, quanto piuttosto “Io nella valle dell’ombra della morte, ma con te”.
L’ombra che ho potuto vedere in questi 20 giorni di cammino era proprio la croce di Cristo e Cristo stesso che è morto per me, per te per le tue malattie, amico che stai leggendo.
Oltretutto, ho potuto riscoprire la bellezza di quanto scritto in Matteo 6:6:”Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”, e quanto scritto in Isaia 1:18: “«Poi venite, e discutiamo», dice il Signore ; «anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana”.
20 giorni per rimettere in discussione la mia vita spirituale e per alimentare il mio amore per Dio, per prendere forza e trasmettere ancora più forte i valori della fede: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Matteo 24:35).
Tutto arriva al termine, a volte si superano le prove altre volte no, ma ho potuto rafforzare nella mia mente e nel mio cuore che ciò per cui vale davvero vivere è Cristo, l’unico capace di dare pace e gioia anche nella tempesta. Per questo ho trasformato questo periodo di solitudine, a volte molto più pericoloso e dannoso dello stesso covid19 in sé, in un tempo di separazione per una maggiore conoscenza ed intimità verso Colui che ha sempre tutto sotto il Suo controllo. La mia richiesta di essere guarito e tornare alla mia vita è stata anche esaudita oggi, 24 marzo.
Ringrazio Dio perché mi ha preservato da mali maggiori, ma soprattutto lo ringrazio perché ho potuto assaporare nuovamente quella intimità unica e speciale nel frastuono di tante notizie negative, di sconforto e paura generale.
Invito davvero con il cuore tutti voi a confidare in Gesù Cristo e soprattutto a farlo entrare nel vostro cuore, indipendentemente dalle circostanze avverse che ci assalgono. La Bibbia parla chiaro, i tempi diventeranno sempre più cattivi, ma nello stesso tempo ci invita con queste dolci parole a fargli spazio nella nostra vita, poiché Egli dice: «Ti ho esaudito nel tempo favorevole e ti ho soccorso nel giorno della salvezza». Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza! Vi invito davvero a fare tesoro di questo tempo per cercare la faccia dell’Eterno e far sì che entri davvero nelle vostre vite e nelle vostre case.
Concludo la mia testimonianza con questi versi che mi hanno compunto il cuore: “Se il Signore non fosse stato il mio aiuto, a quest’ora l’anima mia abiterebbe il luogo del silenzio. Quando ho detto: «Il mio piede vacilla», la tua bontà, o Signore , mi ha sostenuto. Quando ero turbato da grandi preoccupazioni, il tuo conforto ha alleviato l’anima mia”.
(Salmi 94:17-19).
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