Durante una vacanza, io e mio marito ci siamo iscritti ad un tour in barca lungo il fiume Chattahoochee, in Georgia. Mi presentai in sandali, un vestitino estivo e un bel cappello a tesa larga, quando scoprii che il tour comprendeva anche delle rapide—contrariamente a quanto diceva l’annuncio pubblicitario. Grazie a Dio, facemmo quel tour con una coppia esperta di rafting: i due insegnarono a mio marito le regole di base nel maneggiare i remi e ci assicurarono che ci avrebbero condotti sani e salvi a destinazione. Grata di avere un giubbotto di salvataggio, urlai aggrappata alle maniglie di plastica del gommone finché non raggiungemmo il punto di arrivo. Sbarcai sulla riva del fiume e svuotai l’acqua dalla mia borsa, mentre mio marito mi aiutava a strizzare l’orlo del mio vestito fradicio. Ci facemmo una bella risata, anche se il tour si era rivelato essere molto diverso dall’annuncio.
A differenza di quel dépliant, che decisamente ometteva delle informazioni sul percorso, Gesù fu molto esplicito nell’avvisare i Suoi discepoli delle rapide che avrebbero dovuto attraversare. Disse loro che avrebbero incontrato persecuzione e martirio, e che Lui stesso avrebbe affrontato la morte e la resurrezione. Ma Gesù garantì loro la Sua presenza, promettendo di guidarli verso la vittoria e la speranza eterna (Giovanni 16:16-33).
Anche se sarebbe bello avere una vita più semplice solo perché seguiamo Gesù, Gesù ha messo in chiaro che tutti i Suoi discepoli incontreranno dei problemi. Ma allo stesso tempo ha promesso di restare con noi. Le prove non limitano, distruggono o impediscono il piano che Dio ha per noi: la resurrezione di Gesù ci ha già garantito la vittoria eterna in Lui.
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