L’ansia è un drago instancabile e contorto. Conosciamo la sensazione: il mostro s’insinua e fa di noi la sua tana, insediandosi tra un cuore che batte all’impazzata e uno stomaco in subbuglio.
La paura incontrollata mi ha spesso tenuto a letto per ore, più di quanto fosse salutare o giusto, come una paralisi. Ma l’ansia si può manifestare anche sotto forma di rabbia impetuosa, parole taglienti e atteggiamenti offensivi. Odio l’ansia e quindi voglio sapere come sconfiggerla.
Se la tua ansia assomiglia alla mia, forse hai già delle cicatrici dovute ai diversi tentativi d’affrontare la bestia a testa bassa, senza alcun piano d’attacco o un’arma efficace. Tuttavia, hai una promessa: “Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze” (1 Corinzi 10:13). Ciò include anche l’incredulità peccaminosa di un cuore ansioso.
La nostra arma contro il nemico interiore
Armiamoci prima del nostro prossimo attacco al nemico. La nostra arma deve essere abbastanza affilata da penetrare, persino fino a dividere le giunture dalle midolla (Ebrei 4:12). Il nemico che abbiamo davanti è difficile da distinguere, quasi quanto è difficile scindere la tua stessa anima dal tuo spirito. Quest’ansia è come un intruso, che però emerge dall’interno, dal nostro stesso cuore e dalla nostra stessa mente. Solo la Parola di Dio può gettare abbastanza luce nel profondo della nostra anima per vederci chiaramente e combattere con sicurezza.
In questa battaglia, dobbiamo imparare a brandire la spada della verità di Dio nei nostri stessi cuori. La Scrittura ci presenta l’ansia quando parla dei desideri legittimi. Gesù disse: “Non siate dunque in ansia, dicendo: ‘Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?’ […] Il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose” (Matteo 6:31-32). Secondo le parole di Gesù, il problema non è che pensiamo di aver bisogno di cibo, bevande o vestiti. Dio è d’accordo e sa che ne hai bisogno. L’ansia si appiccica a noi come una sanguisuga anche ai nostri desideri sani e legittimi. Così, brandiamo la spada contro la paura, non contro i bisogni.
Brandiamo la spada delle promesse che abbiamo nelle Scritture. Ecco cinque promesse che personalmente trovo particolarmente potenti nella mia lotta all’ansia:
- “Il Signore è vicino” (Filippesi 4:5)
- “E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù” (Filippesi 4:7)
- “Il Dio della pace sarà con voi” (Filippesi 4:9)
- “Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica” (Filippesi 4:13)
- “Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù” (Filippesi 4:19)
Non siate ansiosi
Paolo ci dà un saggio consiglio: “Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti” (Filippesi 4:6).
Alle volte, leggendo questa esortazione, l’ho percepita come un peso impossibile da portare, ma solo perché non stavo leggendo con attenzione. Quando mi rendevo conto che la paura e l’ansia assalivano il mio cuore, mi ricordavo che la Bibbia dice che non dobbiamo sentirci in questo modo. Così non facevo che accrescere la mia ansia. Cominciavo incredibilmente a provare ansia per la mia stessa ansia!
Il problema era sempre lo stesso: non so come smettere di essere in un certo modo. Volevo ubbidire all’esortazione, ma non avevo idea di come farlo. Dato che capivo che l’opposto dell’ansia era la soddifazione, cercavo di non essere ansioso sforzandomi di essere contento. E spesso mi sentivo comunque sconfitto.
Grazie a Dio, il versetto ci offre in effetti un’alternativa di gran lunga migliore. La vedi? “Non angustiatevi, piuttosto, fate conoscere le vostre richieste a Dio”. Piuttosto che alimentare la paura, dovremmo dire a Dio ciò di cui pensiamo di aver bisogno. Dovremmo chiedergli di provvedere.
Armati della spada di Dio, affondiamo la lama al centro del cuore della nostra ansietà, portando le nostre richieste e i nostri desideri a Dio. La strategia offensiva è chiedere, non evitare, non correre da qualche altra parte. La contentezza è l’obiettivo finale. Ma la pace e la contentezza sono il risultato promesso, non l’esortazione stessa (Filippesi 4:7).
Sconfiggiamo l’ansia identificando il desiderio che il drago sta covando e portandolo al Padre che sa ciò di cui abbiamo bisogno e che ci ama più di quanto possiamo comprendere.
Lotta con ringraziamento
La Parola di Dio è la nostra arma, e la preghiera è la nostra strategia. Il ringraziamento è l’appoggio, ciò che ci protegge e ci impedisce d’inciampare. Hai un Padre che si cura di te e che ti ha dato solo cose buone (Matteo 7:9-11). Così, nella lotta contro l’incredulità e l’ansia, non lasciare che le tue richieste risultino insolenti. Il tuo nemico non è Dio; è Lui che ti ha armato per la battaglia.
Paolo ci dice di combattere l’ansia con preghiere accompagnate da ringraziamenti (Filippesi 4:6). L’ansia si aggrappa a quei doni che crediamo che Dio ci debba dare. La sconfiggiamo quando portiamo i nostri bisogni davanti al nostro buon Padre con i palmi delle mani aperti, dicendo “Per favore”. E dobbiamo rispondere al dono dicendo “Grazie”, confidando nel Suo amore sovrano per i Suoi figli.
Puoi vincere l’ansia. Non devi combattere da solo contro il drago. Sei stato armato con le promesse di Dio e ti è stato detto come combattere. Il tuo Aiuto è vicino e combatterà alla tua destra.
(Traduzione a cura di Cristina Baccella)
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