Or dopo la morte di Achab, Moab si ribellò contro Israele. Achazia cadde dalla cancellata della sala superiore di un suo appartamento a Samaria, e ne restò ammalato; e spedì dei messi, dicendo loro: “Andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron, per sapere se mi riavrò di questa malattia”. Ma un angelo dell’Eterno disse ad Elia il Tishbita: “Lèvati, sali incontro ai messi del re di Samaria, e di’ loro: E’ forse perché non v’è Dio in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron? Perciò, così dice l’Eterno: – Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai”. – Ed Elia se ne andò.”
Cari nella grazia,
voglio ringraziare il Signore per l’aiuto che Egli ci ha dato in tutti questi anni contro il nemico il quale ha cercato di distruggerci con le sue micidiali armi, ma Dio ci ha protetto, ci ha provato, ma ci ha soprattutto benedetto e ci ha rivolto la la Sua dolcissima ed autorevole Voce. Ecco perché la Scrittura dice: “…e le Sue pecore ascoltano la Sua Voce e Lo seguitano”.
In Israele vi fu una grande divisione: 10 tribù seguirono Geroboamo, mentre solo 2 rimasero con la stirpe di Davide, ma Dio aveva figli di qua e di là, perché nessuno potrà mai comprendere il Suo Amore che, ancora oggi, mira a togliere dagli uomini il loro cuore di pietra per donar loro un cuore di carne.
Acab, Re di Israele, era morto poiché era stato trascinato al male da sua moglie Jezebel, figliuola di Ethbaal re dei Sidoni, una donna sposata in contrasto col comandamento del Signore.
Potremmo chiederci come mai un Re di Israele che conosceva bene gli Statuti dell’Eterno, si mise in cuore di disubbidire a Dio?! Eppure questo avvenne.
Non ci fa riflettere questo fatto?
La disubbidienza al Signore è fonte di rovina, come lo fu per Achazia, anch’egli Re di Israele. Questo re era caduto da una cancellata di una sala di un suo appartamento e si era ammalato. Così, speranzoso di guarire, anziché rivolgersi a Dio, cercò Baal-Zebub, pensate.
L’Eterno vide questo e si inacerbì tanto contro questo re che attraverso un angelo parlò al profeta Elia dicendogli : Lèvati, sali incontro ai messi del re di Samaria, e di’ loro: E’ forse perché non v’è Dio in Israele che voi andate a consultare Baal- Zebub, dio di Ekron? Perciò, così dice l’Eterno: – Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai.
I messi tornarono ad Achazia, il quale disse loro: “Perché siete tornati?”
Quelli risposero: “Un uomo ci è venuto incontro, e ci ha detto: Andate, tornate dal re che vi ha mandati, e ditegli: Così dice
l’Eterno: – E’ forse perché non v’è alcun Dio in Israele che tu mandi a consultareBaal-Zebub, dio di Ekron? Perciò, non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai”. Achazia chiese loro:
“Com’era l’uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto coteste parole?” Essi risposero:“Era un uomo vestito di pelo, con una cintola di cuoio intorno ai fianchi”. E Achazia disse: “E’ Elia il Tishbita!”
Il re lo conosceva molto bene!
Allora mandò un capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia da Elia; che stava seduto in cima al monte. Il capitano gli disse con arroganza: “O uomo di Dio, il re dice: – Scendi!” Elia rispose e disse al capitano dei cinquanta: “Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini!” E dal cielo scese del fuoco che consumò lui e i suoi cinquanta uomini. Achazia mandò di nuovo un altro capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia, il quale si rivolse ad Elia nello stesso modo del primo ed analogamente il profeta gli rispose: “Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini”. E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta.
Achazia mandò di nuovo un terzo capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia. Questo terzo capitano di cinquanta uomini salì da Elia; e, giunto presso a lui, gli si gettò davanti in
ginocchio, e lo supplicò, dicendo: “O uomo di Dio, ti prego, la mia vita e la vita di questi cinquanta tuoi servi sia preziosa agli occhi tuoi! Ecco che del fuoco è sceso dal cielo, e ha consumato i due primi capitani di cinquanta uomini con le loro compagnie; ma ora sia la vita mia preziosa agli occhi tuoi”. E l’angelo dell’Eterno disse ad Elia:“Scendi con lui; non aver timore di lui”.
Elia dunque si levò, scese col capitano, andò dal re, e gli disse: “Così dice l’Eterno: Poiché tu hai spediti de’ messi a consultarBaal-Zebub, dio d’Ekron, quasi che non ci fosse in Israele alcun Dio da poter consultare, perciò tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai”. E Achazia morì,
Quanto accaduto, cari amici, vale ancora oggi poiché Iddio non muta; Egli è fedele e giusto.
Possiamo comprendere che il Signore salva ed aiuta coloro che Lo amano, che amano rimanere con un cuore puro e santo e che amano la giustizia di Dio.
Ricordiamoci del Signore e del fatto che la disubbidienza è fonte di rovina, ma come dice la Santa Parola:
I Samuele 15:22
E Samuele disse: “L’Eterno ha Egli a grado gli olocausti e i sacrifizi come che si ubbidisca alla Sua voce? Ecco, l’ubbidienza val meglio che il sacrifizio, e dare ascolto val meglio che il grasso dei montoni.
Pace del Signore, Antonino CHINNICI
[Notizievaangeliche.com]
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