Colombo: operazione anti-droga lascia centinaia di bambini senza genitori

La polizia sta effettuando migliaia di arresti indiscriminati. I minori vengono abbandonati senza cure e spesso vengono nutriti dai vicini che vivono in povertà. L’Ordine degli avvocati dello Sri Lanka sta cercando di condurre un’azione per indagare le modalità di indagine delle forze dell’ordine.

Colombo (AsiaNews) – Una recente operazione anti-droga chiamata “Yukthiya” (che significa “giustizia”) sta lasciando centinaia di bambini senza genitori a causa degli arresti indiscriminati. Secondo Patali Champika Ranawaka, già ministro dell’Energia e leader del Fronte Repubblicano Unito (URF), la polizia ha arrestato un gran numero di tossicodipendenti, a volte entrambi i genitori, soprattutto a Colombo e in periferia. In molti casi, i bambini soffrono la fame mentre i loro genitori sono in detenzione.

Secondo due residenti di Mattakkuliya, Kamalini Sinnarasa e Vadivel Pathmarajah, oltre 100 di bambini di età compresa tra i 2 e i 10 anni sono stati nutriti per giorni da organizzazioni dei servizi sociali e dai vicini, spesso molto poveri. In alcune zone di Colombo, la maggior parte dei bambini i cui genitori sono stati portati via dalla polizia non riuscivano ad avere nemmeno un pasto al giorno. Alcuni bambini tra i 4 e i 10 anni hanno iniziato a mendicare lungo la strada con i loro piccoli fratelli.

La maggior parte delle persone arrestate, inoltre, non è in grado di pagare le spese legali. Anche se l’operazione è già entrata nella sua terza settimana, ancora nessuna figura chiave coinvolta nel traffico di droga è stata arrestata. Mentre la polizia giustifica l’operazione, per diversi critici si tratta di una farsa. Le forze dell’ordine sono accusate di usare tattiche troppo pesanti, tra cui arresti di massa, e di mostrare “scarso rispetto per la privacy e la dignità delle persone”. Sono sorte anche domande sulla bassa quantità di droghe recuperate durante l’operazione.

Finora sono stati arrestati 26.476 sospetti e in base ai dati più recenti, a partire dal 5 gennaio sono stati condotti 54.090 raid in tutto lo Sri Lanka con la polizia a caccia di altri 2.453 sospetti. Circa 1.549 persone sono state inviate in centri di riabilitazione. Sulla base dei risultati ottenuti finora, la polizia ha aperto indagini su 216 casi, in particolare riguardo a coloro che hanno accumulato grandi quantità di ricchezza attraverso il traffico di droga.

Il portavoce della polizia, SSP Nihal Thalduwa, ha riferito che i raid sono stati effettuati in aree mirate che coprono tutte le 607 stazioni di polizia del Paese. I parenti di diverse persone che erano state arrestate dalla polizia hanno contattato il Comitato per la protezione dei diritti dei prigionieri per ricevere tutele legali.

Gli avvocati Samantha Tennakoon, Nilmini Balasuriya e Kasun Hewapathirana hanno detto ad AsiaNews: “Siamo seriamente preoccupati per il modo in cui la polizia sta lavorando nell’operazione “Yukthiya”. L’Ordine degli avvocati dello Sri Lanka (BASL) ha deciso di affrontare la questione con tutte le parti interessate, tra cui il presidente e ministro della Difesa, Ranil Wickremesinghe, e il ministro della pubblica sicurezza Tiran Alles.

“Tutto ciò deve passare attraverso la procedura legale – hanno aggiunto -. Abbiamo sollevato più volte le nostre preoccupazioni al riguardo e al momento stiamo ultimando alcune comunicazioni da effettuare perché molto spesso gli avvocati che si oppongono agli abusi della polizia vengono bollati come portavoce legali dei trafficanti di droga”.

Il presidente del BASL, Kaushalya Navaratne, ha duramente criticato le dichiarazioni provocatorie del ministro Alles: “Lo Sri Lanka non è uno stato di polizia in cui sparare e uccidere persone a vista quando è in vigore un sistema giudiziario”.

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