Collegno (TO): Blaganò dal 24 giugno espone una mostra che parla di Dio

image (1)Ho raccolto molti articoli che parlano del mio lavoro, in venticinque anni di mostre e esposizioni ho avuto commenti e critiche su cataloghi e giornali. Tutto ciò un tempo era piacevole.

Mi piaceva “essere un artista” era una cosa particolare, dava personalità e carattere al mio ego.

Nel tempo tutto ciò ha smesso di essere un modo per propormi al mondo ed è diventato il mio mestiere, la mia passione, ciò che desidero fare nella mia vita in modo vero, intimo e personale.

Un tempo “facevo” l’artista, mi comportavo da artista mi vestivo d’artista e ci tenevo che tutti mi considerassero tale.

Poi cresciuto, si è consolidato il mio lavoro, il mio curriculum, il mio modo di disegnare, il mio tratto, ma non solo.

Venticinque anni ad oggi esponevo alla mia prima personale, opere particolari che nascevano, come immagini e come tecnica, dal mio passato.

Unico al mondo, o uno dei pochi ad utilizzare per dipingere uno strumento particolare, una siringa, si! Una siringa infermieristica.

Per molti anni ho esposto e sono stato apprezzato o no, per questo. L’uso di questo strumento in ogni caso rendeva bene, dava alle mie opere uno spiccato senso impressionista, un aspetto “Van-goghiano” insomma ciò piaceva.

Certo sono una persona particolare, non avrei cambiato il mio modo di dipingere per niente al mondo e non l’ho fatto neanche oggi, ma inevitabilmente la continuità nel produrre opere, se pur lentamente, significava modificare, crescere.

Il fatto di non avere studi mirati scolastici o accademici ha finito con il diventare una risorsa di personalità e di carattere riconoscibile nelle mie opere. Tutto ciò fino a quando il mio cammino artistico ha incontrato quello della fede.

I contenuti per pur già Spirituali sono diventati fortemente Cristiani, molto impegnati e quasi sempre scritturali.

Prendevo appunti come siamo soliti fare nelle chiese evangeliche e come uno scolaro disattento, disegnavo a lato del foglio, memorizzavo graficamente i punti salienti del Culto. Disegno dopo disegno mi sono trovato ad approfondire la mia conoscenza biblica, ad oggi la collezione conta quasi 400 disegni (oltre le opere di pittura e scultura) Riguardando e rifinendo i disegni ripassavo il Culto, a quel punto veniva anche il testo come spiegazione del disegno.

Tutto ciò mi permette ancora oggi di poter dare spiegazioni specifiche, illustrando un quadro o un disegno mi è facile dire: “Sta scritto” Così lentamente il tema delle mie mostre è divenuto la mia testimonianza e contemporaneamente una forma particolare di “predicazione”.

Credo in questo “modo” di portare il Vangelo, le persone si accostano senza remore senza pregiudizi discutendo di Arte contemporanea e sono disponibili ad aprirsi ad una discussione che parla di Cristo Gesù, è disponibile ad ascoltare la mia testimonianza, e il modo in cui vivo la fede.

Il Signore è stato molto buono con me, ha preso tutte le mie passioni, l’arte contemporanea, la musica, la scrittura, cose che facevo nel mondo e mi ha dato di utilizzarle per dargli gloria.

Ho speranza che altri artisti credenti propongano la loro arte e la loro fede in questo modo, come ho già detto in un altro articolo l’arte visiva non è come la lode, non eleva o libera, portandoci subitaneamente alla trascendenza, ma invita ad una riflessione e pure quando ci impegniamo o siamo scelti per un servizio nel Signore ci viene richiesta eccellenza e certamente il Signore …non mancherà di sostenere il nostro impegno.

Notiziecristiane.com

image (1)

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook