Le ultime famiglie cristiane rimaste a Mosul, circa 500, stanno cominciando a lasciare la città conquistata dai terroristi dello Stato islamico. Come dichiarato da monsignor Shleimun Warduni a Baghdadhope «vengono obbligati a lasciare le loro case e ad abbandonarle».
CASE MARCHIATE. Come riportato ieri, gli islamisti hanno cominciato a segnare le case dei cristiani con la lettera “N”, “Nazarat”, per requisirle. Ai pochi fedeli rimasti è stato chiesto di convertirsi all’islam, di pagare il tributo umiliante o di lasciare la città. Ai cristiani, inoltre, vengono negate le razioni alimentari e le bombole del gas a prezzo calmierato, che i terroristi distribuiscono invece ai cittadini sunniti.
«FORSE 50 O 100 FAMIGLIE». Nessuno sa quanti stanno scappando, secondo Warduni «sono forse 5o o 100 famiglie». Di sicuro, una volta raggiunti i check point, gli islamisti «sequestrano loro tutto: soldi, averi e persino le auto dicendo loro: andate, camminate». Così si consuma l’ultimo atto dell’epurazione dei cristiani da Mosul, che potrebbero riparare in Kurdistan o nei villaggi della piana di Ninive che non sono ancora finiti sotto il controllo dei terroristi.
Leone Grotti
Fonte: http://www.tempi.it/
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