Cina: La polizia blocca una donna evangelica che portava il Vangelo a Xi Jinping

House-Church_700x288La donna, membro di una comunità protestante sotterranea, nega di avere malattie mentali: vuole diffondere il Vangelo per “cambiare i pensieri corrotti” della gente del Partito. A Wenzhou e nel Zhejiang lotta contro il cristianesimo, considerato un “inquinamento spirituale dell’occidente”. Il 60% dei giovani universitari vogliono conoscere il cristianesimo. A Pechino solo nella notte del 25 dicembre sono state battezzate 3mila persone da come riporato da Asianews. E guarda un po’, paradossalmente il 60% degli addobbi natalizi del mondo si producono proprio nel Zhejiang.

Pechino (AsiaNews/Rfa) – La polizia cinese ha arrestato una donna protestante che il 25 dicembre voleva appendere dei cartelli sulla cancellata di Zhongnanhai, la sede esclusiva dei leader cinesi, vicino al Palazzo imperiale. Il suo intento era “portare il Vangelo” al presidente Xi Jinping e a sua moglie Peng Liyuan. La donna, Zhou Jinxia, proviene da Dalian (Liaoning) e ha tentato in passato di annunciare il Vangelo a diversi capi del Partito comunista. Questa volta lo ha fatto con il cartello su cui era scritto: “Dio, che ama così tanto il mondo, sta chiamando Xi Jinping e Peng Liyuan”.

Dopo averla arrestata, la polizia l’ha portata in un’unità psichiatrica per un controllo, ma la donna nega di avere malattie mentali.

Per anni, Zhou è stata protagonista di molti tentativi di petizione per chiedere giustizia per essere stata sfrattata dalla sua casa senza alcun compenso. Dopo i suoi fallimenti, essa è entrata a far parte di una chiesa domestica protestante sotterranea.  Da due anni Zhou cerca di diffondere il Vangelo per “cambiare i pensieri corrotti” di molta gente in Cina.  E’ probabile che la campagna anticorruzione lanciata da Xi Jinping abbia suscitato in lei la speranza che il presidente voglia fare giustizia anche a lei, in nome della libertà di religione. Prima di essere portata via dalla polizia, Zhu ha detto che non è preoccupata di cosa le succederà: “Accetterò qualunque cosa mi capiti”.

Questo episodio, al di là degli aspetti di proselitismo semplicista, mostra che il cristianesimo sta diventando fondamentale per molte persone deluse dalla corruzione dei politici e membri del Partito comunista.  Ormai da anni in Cina si assiste a una vera e propria corrente di conversioni al cristianesimo protestante e cattolico. Secondo voci non ancora verificate, la notte del 25 dicembre, nella sola Pechino, sono state battezzate almeno 3mila persone, in maggioranza giovani.

Per frenare il fascino del cristianesimo sui giovani, nei giorni scorsi a Wenzhou il dipartimento dell’educazione ha pubblicato una direttiva in cui si proibisce qualunque evento legato al 25 dicembre nelle scuole e negli asili. La direttiva assicura che le autorità vigileranno perché non avvengano celebrazioni natalizie che sono “kitsch” e “non secondo la tradizione cinese”. La direttiva è stata diffusa anche nei campus universitari a livello nazionale. […]

Secondo un’inchiesta di alcuni anni fa nelle università di Pechino e Shanghai, almeno il 60% dei giovani sono interessati a conoscere il cristianesimo. La direttiva di Wenzhou va di pari passo con la campagna sulle demolizioni di croci ed edifici religiosi lanciata dal segretario del partito del Zhejiang, che ha come scopo primario quella di ridurre l’influenza del cristianesimo nella società, essendo questa religione bollata come un “inquinamento spirituale dell’occidente”.

Per ironia della sorte, proprio il Zhejiang – e in particolare la città di Yiwu – vive a spese del  Natale: qui, si producono infatti circa il 60% delle decorazioni natalizie per tutto il mondo

di Wang Zhicheng

Tratto da: http://www.asianews.it/


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