Cina: 75 anni di Repubblica Popolare Cinese, tra crescita e sfide

Il 1° ottobre 2024, la Repubblica Popolare Cinese commemora il suo 75° anniversario. Sono passati infatti 75 anni dal 1° ottobre 1949, quando il leader comunista cinese Mao Zedong la dichiarò una nuova nazione, segnando la fine della lunga e vasta guerra civile tra il Partito Comunista Cinese (PCC) e il governo nazionalista del Kuomintang (KMT).

Nel corso dei decenni, la Cina comunista ha subito trasformazioni significative: attualmente vanta la seconda maggiore economia al mondo dopo gli Stati Uniti, un seggio alle Nazioni Unite e un potente esercito. Eppure, il paese rimane ostile alle ideologie straniere, in particolare occidentali, in quanto le ritiene un pericolo per la propria stabilità e unità. Il PCC continua a sostenere la propria posizione atea, non accogliendo alcuna religione, in particolare il cristianesimo.

La Chiesa cinese ha conosciuto una rapida crescita dopo la riforma economica degli anni ’80, accompagnata tuttavia da prove e persecuzioni che fino a oggi sfidano la perseveranza dei cristiani. Con l’approvazione, nel 2018, di leggi e regolamenti più severi sulla religione, le chiese, soprattutto quelle domestiche, hanno dovuto affrontare repressioni che hanno notevolmente ostacolato le loro attività. Ai minori di 18 anni è vietato andare o partecipare a qualsiasi attività della chiesa, mentre numerosi leader di chiesa e operatori cristiani rischiano interrogatori o carcere per aver praticato la fede. Eppure, in questo panorama oppressivo, nonostante la paura e l’incertezza, la Chiesa cinese resiste, cercando nuovi modi creativi per riunirsi e crescere nella fede.

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