Chip sottopelle, quasi 50 mila persone ne hanno uno

Secondo il The Wall Street journal sarebbero già tra le 30 e le 50 mila le persone dotate di un chip sottopelle, cioè l’impianto di biohacking più semplice da installare.

All’inizio erano i biohacker, cioè quelle persone che scelgono di inserire innesti bionici – generalmente chip – all’interno del proprio corpo per sfruttare funzioni “aggiuntive” non consentite dal proprio corpo. Poi anche i meno esperti hanno cominciato ad interessarsi a questa pratica che, in futuro, potrebbe diventare la normalità. Per esempio per pagare appoggiando semplicemente la mano sul POS o per accedere alla propria identità digitale senza dover digitare password. Sembra un trend ancora di nicchia, eppure secondo il The Wall Street journal sarebbero già tra le 30 e le 50 mila le persone dotate di un chip sottopelle, cioè l’impianto di biohacking più semplice da installare.

È questa la scelta, per esempio, di Martijn Wismeijer, un uomo olandese che si è sottoposto ad un’operazione che gli ha impiantato due chip sotto la pelle delle mani. L’obiettivo? Pagare e aprire la porta di casa semplicemente utilizzando la propria mano. Il funzionamento è semplice: sotto la pelle è stato installato un piccolo chip NFC, simile a quello inserito all’interno degli smartphone o degli ultimi bancomat contactless. Una volta programmato, l’utente può usarlo per pagare con Bitcoin o aprire le porte basate su schede elettroniche. La procedura è relativamente semplice e richiede l’inserimento di un piccolo impianto lungo pochi millimetri tra il pollice e l’indice.

Per il momento gli utilizzi sono limitati alla capacità degli esperti di programmare questi chip – ma soprattutto alla compatibilità con i sistemi informatici presenti nelle nostre città – ma presto un impianto di questo tipo potrebbe svolgere compiti molto più importanti, anche in ambito medico. Potrebbe, per esempio, immagazzinare le informazioni sulla salute della persona, in modo da consentire ad un medico di accedervi in caso di emergenza. Un approccio che ovviamente solleva diversi dubbi sull’etica dell’approccio tecnologico al corpo umano, che secondo alcuni critici potrebbe portare a pericolosi risvolti.

Il biohacking si è anche rivelato interessante per i body artist come Stelarc, professore universitario e performer che nel corso degli ultimi anni si è fatto crescere un orecchio sul braccio come parte di un progetto artistico. L’obiettivo è quello di far crescere un lobo e di inserire un microfono dotato di modulo WiFi all’interno dell’orecchio artificiale, in modo da poter connettere l’apparato ad internet e condividere con altre persone i suoni che lo circondano. Il primo ad inserire un microchip sottopelle è stato lo scienziato inglese Kevin Warwick nel 1998. Fonte

Anche in Italia sta arrivando “la grande bugia della bestia”, il famoso marchio sulla mano destra o sulla fronte, le due parti strategiche del corpo perché oltre ad essere dei posti comodi sono anche sempre scoperte e quindi facilmente avvicinabili da un sensore di comunicazione atto a scambiarsi ogni tipo di dati: bancari e personali di identificazione. Questa “tecnologia amica” (così ci faranno credere), in realtà produrrà effetti sconvolgenti principalmente in termini di libertà personale. Infatti il chip contiene dati biometrici ed è un database che schederà l’intera popolazione mondiale controllando le abitudini e gli spostamenti di ogni singola persona, avrà la capacità di influenzare emotivamente gli individui. In questo modo avranno il controllo totale sulle vite delle persone. Sapranno perfino quanti peli hanno, ogni spostamento che fanno, i loro movimenti saranno memorizzati tutti nel sistema del database e la loro vita è sotto controllo ogni istante.

L’obiettivo è di predominare sul potere da parte di un “superstato-fascista-globale” che finirà per annientare l’uomo e ogni sua espressione creativa perché avranno il controllo mentale e imporranno alla popolazione di seguire le regole imposte da loro. Ci ridurranno a essere mentalmente malleabili e inerti nei confronti di un’esistenza che avrà ben poco di umano.

Similmente succedera’ in Italia, molti italiani che non conoscono il contenuto della Bibbia, baratteranno la propria vita con l’illusione di trarne vantaggio personale e non rendendosi conto, invece, di diventare schiavi di questo sistema di cose e di “colui” che le governa.

Perché possiamo affermare con assoluta certezza che chi si fa impiantare il microchip sub cutaneo diventa schiavo e di chi ? “Perché nel chip c’è un numero che ci identifica”.

Apocalisse 13:16,18 “Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte, e che nessuno potesse comprare o vendere, se non chi aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei”.

La profezia biblica che è stata scritta circa duemila anni fa’ è una prova tangente che solo Dio poteva sapere queste cose che si stanno avverando in questi giorni, che la Bibbia li definisce come “gli ultimi giorni”, proprio di fronte ai nostri occhi.

Infatti, se inizialmente l’impianto del microchip sarà una scelta facoltativa, nel giro di poco tempo diventerà una scelta obbligatoria perché senza chip non si potrà ne vendere e ne comprare; in questi termini non ci lasciano una via di scampo perché solo chi avrà “il marchio della bestia” potrà accedere al mercato compra-vendita.

Coloro che si ribelleranno e non accetteranno di farsi impiantare il chip saranno perseguitati e uccisi. Anche chi se lo farà impiantare non starà tranquillo in questa vita perché se incomincia a dare fastidio il governo gli spegne il chip causandogli la morte fisica nella carne.

La cosa più grave che tutti dobbiamo sapere è che chi accetterà di farselo impiantare ha firmato la sua “condanna a morte spirituale”, infatti questa scelta porterà alla morte della vita spirituale tutti coloro che lo porteranno.

Dobbiamo sapere, inoltre, che chi tenterà di toglierselo sarà soggetto ad atroce sofferenza, se non addirittura alla morte perché il chip contiene sostanze nocive che vengono rilasciate nel corpo.

Cosa scegliamo? La morte terrena o quella spirituale? Prepariamoci popolo di Dio, perché l’anticristo (666) è vicino.

Pietro Proietto | Notiziecristiane.com

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