LA CHIESA DI SCOZIA E L’INDIPENDENZA

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scotland2001La Chiesa ha confermato la sua posizione neutrale sulla questione dell’indipendenza scozzese 

(Carey Lodge) Il pastore John Chalmers, moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, ha pubblicato una dichiarazione in cui afferma che esiste “un’ampia gamma di punti di vista”, sia fra i membri che fra i pastori della Chiesa, ma “l’Assemblea generale del 2014 ha deciso all’unanimità di restare neutrale sulla questione dell’indipendenza della Scozia”.Minoranza favorevole alla separazione
Una dichiarazione favorevole all’indipendenza è stata sottoscritta di recente da 34 fra pastori in servizio e in pensione; il documento afferma che “un voto favorevole al referendum imminente renderebbe possibile una Scozia socialmente più giusta”.
Uno dei motivi avanzati a favore dell’indipendenza è che il libro bianco del Governo scozzese promette di eliminare la presenza dei Trident, deterrenti nucleari del Regno Unito presenti nelle acque scozzesi, entro il 2020, se il referendum riceverà un voto favorevole.

Controversa la presenza dei Trident
“I Trident [sottomarini armati di missili a testata nucleare, basati in Scozia, ndr.] sono la cosa peggiore che ci sia in Scozia. Il 18 settembre è un’opportunità unica per eliminare la cosa peggiore che c’è nel paese”, ha detto il pastore Andrew McLellan. “Parlare contro le armi nucleari è bene, fare una campagna contro le armi nucleari è bene e pregare per la loro eliminazione è bene. Ma ciò che cambierà le cose è votare ‘sì’ al referendum. Vivere in una Scozia libera da ordigni nucleari renderà ogni cosa migliore”.

Dibattito nella Chiesa di Scozia
Nonostante questa dichiarazione, Chalmers sostiene che i pastori che hanno firmato la dichiarazione a favore dell’indipendenza rappresentano solo una piccola parte della Chiesa. “Ci sono 794 pastori in servizio e 1050 in pensione, per un totale di 1844, quindi circa l’1,8% ha firmato questa dichiarazione, come è suo diritto”, ha affermato Chalmers. “La Chiesa è sempre attenta a incoraggiare un ampio dibattito su temi che contano, come giustizia sociale, povertà, educazione, pace”. (in Christian Today, 27 agosto 2014; trad. it. Luisa Nitti)

Tratto da: http://www.voceevangelica.ch/


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