Chiamati ad essere come Cristo

img_6353Il Signore ci ha dato molti insegnamenti sotto forma di storie e parabole. La parabola del buon Samaritano, ad esempio, ci insegna che dobbiamo dare ai bisognosi a prescindere se essi siano o no nostri amici. Nella parabola, il Salvatore disse che un uomo stava viaggiando verso un’altra città. Per strada fu attaccato da dei banditi. Costoro gli rubarono i vestiti e i soldi, e lo percossero lasciandolo mezzo morto. Giunse un sacerdote che lo vide e passò oltre. Poi passò un uomo che si stava recando al tempio e anch’egli lo guardò e passò oltre. Poi, arrivò un Samaritano, razza odiata dai Giudei, e quando vide l’uomo provò compassione. Inginocchiatosi vicino a lui, il buon Samaritano fasciò le sue ferite e lo mise su un asino per condurlo a una locanda (la chiesa). Pagò l’oste (il pastore) perché si prendesse cura dell’uomo fino a quando fosse guarito.

Gesù insegnò che dobbiamo nutrire gli affamati, dare un tetto a chi non ce l’ha e rivestire i poveri. Ogni volta che visitiamo gli ammalati e coloro che sono in prigione, è come se stessimo facendo queste cose per Lui. Egli ci ha promesso che, se abbiamo carità e doniamo amore facendo ad esempio alcune di queste cose erediteremo per grazia il Suo regno.

Non dovremmo provare a decidere se qualcuno merita davvero il nostro aiuto o meno. Se prima ci siamo presi cura delle necessità della nostra famiglia, allora dobbiamo aiutare chiunque si trovi nel bisogno. In questo modo saremo più simili al nostro Padre nei cieli, che fa piovere sui giusti e sui malvagi alla stessa maniera.

La vita di Gesù rispecchia il Suo puro amore per tutte le persone. Egli ha addirittura dato la Sua vita per noi. La carità è quel puro amore che il Salvatore Gesù Cristo ha. Egli ci ha comandato di amarci gli uni gli altri, come Egli ama noi. Le Scritture ci dicono che la carità nasce da un cuore puro. Mostriamo puro amore quando mostriamo interessamento e compassione genuini per tutti i nostri fratelli e sorelle.

Non siete voi che avete scelto me, ma Io ho scelto voi e Vi ho costituito perché andiate e portiate frutto (Gv.15:15).

Qual è quindi, il frutto che dobbiamo portare?: “ Riflettere le sembianze di Gesù”. La parola “Molto frutto” significa una somiglianza sempre maggiore di Cristo, perciò, bisogna giungere al punto di dire come San Paolo: Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me. La somiglianza con Cristo non è quello che faccio per il Signore, ma come sono trasformato a Sua Immagine. Paolo dice: “…siamo stati chiamati secondo il Suo proponimento”.

Tutte le cose dovrebbero cooperare per il bene nelle vite di quelli che amano Dio e camminano nelle Sue vie. Poiché quelli che Egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Suo Figlio affinché Egli sia il Primogenito fra molti fratelli(Rom. 8:28-29).

Portare frutto nasce da come trattiamo le persone. Noi adempiamo il nostro unico scopo nella vita solo quando iniziamo ad amare gli altri come Cristo ha amato noi. E cresciamo sempre più a somiglianza di Cristo, man mano che cresce il nostro cuore per gli altri. Gesù ha detto: “Come il Padre ha amato me, così Io ho amato Voi: continuate nel mio amore(Gv.15:9). Il Suo comandamento è chiaro: “Andate e amate gli altri, date agli altri l’amore incondizionato che Io ho dato a voi”. Ecco perché spesso, ci ritroviamo a chiedere al Signore: ti prego, riempimi del tuo amore, affinché io lo possa dare a chi ne ha bisogno. Alla fine, puoi avere tutto e manifestare anche opere potenti, nel nome di Gesù, ma se non hai Carità, a nulla serve! Sei Morto! Amen.

 Paolo Mannina – notiziecristiane.com

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