La risposta dipende in parte da come uno interpreta il libro dell’Apocalisse.
Ritengo che la maggior parte del libro sia una descrizione della guerra spirituale fra il popolo di Cristo e Satana nell’età presente che va dalla resurrezione di Cristo fino al suo ritorno. Tale guerra spirituale viene espressa attraverso simboli ed immagini.
I “cento quarantaquattromila” sono menzionati due volte nella Bibbia entrambe nel libro dell’Apocalisse (Apocalisse 7:4 “Quindi udii il numero di quelli che erano stati segnati: cento quarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d’Israele“; Apocalisse 14:1 “Poi vidi l’Agnello che stava in piedi sul monte di Sion e con lui erano cento quarantaquattromila persone che avevano il suo nome e il nome di suo Padre scritto sulle loro fronti“).
Credo che siano un’immagine simbolica della Chiesa di Cristo che viene raffigurata come il vero Israele.
La Chiesa è già stata descritta prima, nel Vecchio Testamento, come il vero Israele o il popolo prescelto da Dio (Esodo 19:6 “Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste parole dirai agli Israeliti“; Apocalisse 5:10 “E li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra“).
Il numero cento quarantaquattromila è chiaramente simbolico come tutti i numeri nell’Apocalisse. Probabilmente la cifra 12 rappresenta la completezza del popolo di Dio come ad esempio le 12 tribù, i 12 apostoli e le 12 fondamenti della città celeste (Apocalisse 21:14 “Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello“); 12×12 fanno 144 quindi sta ad indicare un’assoluta completezza.
Quello che viene detto nel libro su questi cento quarantaquattromila si applica a tutti i cristiani, letteralmente o simbolicamente:
– sono segnati sulla fronte / sigillati: segno di appartenenza a Dio (Apocalisse 7:3 “Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi“);
– sono messi da parte e cantano un cantico nuovo (Apocalisse 14:3 “Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e ai vegliardi. E nessuno poteva comprendere quel cantico se non i cento quarantaquattromila, i redenti della terra“; Apocalisse 5.9,10 “Cantavano un canto nuovo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra”; Apocalisse 19:7,8 “Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché son giunte le nozze dell’Agnello; la sua sposa è pronta, le hanno dato una veste di lino puro splendente». La veste di lino sono le opere giuste dei santi“; 1Corinzi 6:15,20 “Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo per farne membra di una prostituta? No di certo! Non sapete che chi si unisce alla prostituta è un corpo solo con lei? «Poiché», Dio dice, «i due diventeranno una sola carne». Ma chi si unisce al Signore è uno spirito solo con lui. Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l’uomo commetta, è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo. Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo“).
I cento quarantaquattromila sono i riscattati ed irreprensibili.
Nell’Antico Testamento i censimenti sono solitamente fatti a fine militare quindi è possibile che il censimento del popolo di Dio per tribù sia una raffigurazione simbolica del popolo di Dio come esercito.
Lo stesso popolo di Dio viene descritto come una folla (Apocalisse 7:9-17 “Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all’Agnello». Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti al trono e adorarono Dio dicendo «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen». Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: «Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro. Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta, perché l’Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi»”), questi versetti biblici sono specifici per sottolineare la Sua immensità e diversità.
Ecco, qualche idea sommaria sulla questione dei cento quarantaquattromila.
Ovviamente ci sarebbe molto di più da dire ma spero che questo vi possa già aiutare.
Luisa Lanzarotta | Notiziecristiane.com
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