“Ricordatevi che UN TEMPO ERAVATE senza Cristo, non appartenevate al popolo di Dio ed ERAVATE estranei ai Suoi patti e alle Sue promesse, ERAVATE senza speranza e senza Dio nel mondo.
Lettera agli Efesini 2:12
Io posso capire il terrore che prende coloro che sono ancora estranei alla vita di Dio, lo capisco, ed è normale sia così perché la morte fisica è solo il preludio ad un eterna separazione, però finché sono vivi hanno tempo per fare un passo indietro e mettersi a posto con Dio e sperimentare la vera pace.
Mi piacerebbe però, vedere la reazione di chi ha scritto questo testo, di fronte all’isteria che ha preso alcuni che dovrebbero essere nella fede, vorrei poter dargli il mio smartphone in mano e vedere come reagirebbe.
Solo nell’ultima settimana mi sono arrivate decine di audio, vocali e messaggi nei quali, senza accertarsi sia vero o no, ci si allarma per l’evolversi della situazione inerente al covid-19 in tema sanitario, ospedaliero, sociale, ecc..
Io mi chiedo a che pro? A cosa serve continuare ad alimentarsi di paure, di allarmi, di pericoli, cosa aggiunge o cosa toglie a quello che già si sa sul virus?
Ok, la situazione è pericolosa per alcune fasce, atteniamoci alle direttive sanitarie/governative e dedichiamo il tempo necessario ad incoraggiare chi ha bisogno di aiuto e di forza.
Ho ingrandito il verbo ERAVATE perché nessun figlio di Dio deve vivere senza speranza e senza Dio, preda dell’ansia, della paura e dell’ipocondria, questa è una lezione che ho appreso personalmente qualche anno fa, lottando e vincendo, grazie all’aiuto di Dio, contro questi mostri, imparando a dipendere e confidare nella Sua fedeltà e nel Suo amore.
ERAVATE.. Se lo fossimo ancora bisognerebbe fare dei test alla propria fede, chi scriveva queste parole, l’apostolo Paolo, viveva in un contesto nel quale i cristiani venivano ammazzati nelle maniere più barbare, venivano dati in pasto agli animali nelle arene, venivano bruciati vivi per illuminare le strade delle città, subivano le barbarie più crude, oltre a vivere situazioni igienico sanitarie ben peggiori delle nostre.
A loro diceva: “voi non siete senza speranza, non potete vivere come se Dio non esistesse” infatti “Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini”, noi viviamo per le cose eterne, la nostra speranza non è per questa terra, per questa vita; auguro a chiunque legga questo scritto, come in una vecchia commedia di De Filippo “vivere ancora 100 anni in perfetta salute”, ma prima o poi dovremo uscire da questo corpo e presentare la nostra anima davanti a Dio.
Cosa può farci la malattia? Cosa può farci la morte? Cosa può farci la paura?
La gente più spavalda di questo mondo, di fronte a tali realtà è la più terrorizzata in questo momento, la fragilità dell’essere umano di fronte all’eternità deve spingere a cercare Dio, non ad alimentare la paura.
“Che diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. Chi li condannerà? Cristo {Gesù} è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi. Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.” Romani 8:31-39 .
Davide Di Domenico
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