Che orrore! Il papa concede «Indulgenza plenaria» ai partecipanti della Gmg

d2c20c3c3166b569fb27080c9d3bc1fdQuando si leggono certe notizie, come quella che il nuovo papa Francesco ha deciso di ‘concedere l’indulgenza plenaria’ secondo la ‘migliore tradizione’ cattolica, o delle sue continue invocazione alla madonna, vine in mente la frase del ‘Gattopardo’: “Tutto cambia affinché nulla cambi”.Da un lato si assiste infatti ad un demagogico e populustico cambiamento di registro da parte di questo nuovo papa, sia nel linguaggio, che nel suo approccio con le persone, nella sobrietà dei suoi comportamenti e con i suoi continui inviti ai religiosi alla modestia, poi però notizie come queste fanno fare alla chiesa romana un balzo indietro di qualche secolo, al tempo del medioevo.

Si apprende infatti che i giovani partecipanti alla Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro, in programma dal 22 al 29 luglio prossimi, potranno godere dell’«indulgenza plenaria», secondo quanto accordato da papa Francesco il 3 giugno scorso in un’udienza al penitenziere maggiore, cardinale Manuel Monteiro de Castro. Lo riferisce un decreto della Penitenzieria apostolica. Ma che cosa è questa Penitenzieria Apostolica davanti a Dio?  Sono titoli e denominazioni inventati dall’uomo,   che non valgono nulla, come non vale  nulla tutta la gerarchia eclesiastica iniziando dal papa fino al frate dell’ordine dei  tal dei tali.. Tutti questi, un giorno dovranno dare conto e ragione a Dio per le loro opere.

L’indulgenza plenaria, si apprende, «ottenibile una volta al giorno alle solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo l’intenzione del Sommo Pontefice) ed anche applicabile a modo di suffragio alle anime dei fedeli defunti», riguarderà i fedeli «veramente pentiti e contriti, che devotamente parteciperanno ai sacri riti e pii esercizi che si svolgeranno a Rio de Janeiro».

Mentre l’unica condizione richiesta da Dio, così come si legge nella Bibbia, e che la persona si penta e si ravveda nel suo cuore. (“Chi copre le sue colpe non prospererà,
ma chi le riconosce e le abbandona otterrà misericordia.”- Proverbi 28:13; “Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa.” – 1 Giovanni 1:9 )

Tutto il resto lo ha aggiunto l’uomo, e non solo non è necessario, ma è dannoso perché distoglie l’attenzione delle persone dal Sacrificio di Cristo, per spostarla sull’uomo e sulle istituzioni umane, attribuendogli un potere che invece appartiene solo a Dio. Per non parlare della indulgenza ai defunti, in totale disaccordo con quanto insegnato dalla Sacre Scritture sulla condizione dei defunti.

“I viventi infatti sanno che moriranno, ma i morti non sanno nulla… 6… essi non avranno mai più alcuna parte in tutto ciò che si fa sotto il sole. (Ecclesiaste 9:5-6) “E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio,” (Ebrei 9:27)

Non è quindi necessario far spendere soldi a chi avendo perso una persona cara, paga riti religiosi, nella convinzione che questo possa servire a migliorare la condizione del proprio congiunto nell’aldilà, mentre è assai utile a migliorare la condizione  dei rappresentanti dell’istituzione religiosa nell’aldiquà.

Il decreto della Penitenzieria Apostolica concede analoghe condizioni anche ai fedeli «legittimamente impediti» che seguiranno le funzioni via tv, radio e, «sempre con la dovuta devozione, attraverso i nuovi mezzi della comunicazione sociale».

Dell’«indulgenza parziale» usufruiranno invece i fedeli che, ovunque si trovino, durante la Gmg «eleveranno fervide preghiere a Dio» in favore dei giovani e del loro rafforzamento nella fede. Che orrore! Le parole : “Tutto cambia affinché nulla cambi” cadono a fagiolo visto certi lupi…

Paolo disse agli anziani di Efeso: “Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi de’ lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e di fra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trarre i discepoli dietro a sé. Perciò vegliate, ricordandovi che per lo spazio di tre anni, notte e giorno, non ho cessato d’ammonire ciascuno con lacrime” (Atti 20:29-31). Coloro dunque che sono preposti nel Signore a pascere il gregge di Dio devono essere vigilanti, per impedire sia ai lupi che a quei conduttori che si mettono a insegnare cose perverse di fare vittime in mezzo alle pecore del Signore. La loro reazione deve essere immediata, decisa e franca; gli devono resistere in faccia, ammonendoli severamente, e devono esortare le pecore affinchè si guardino e si ritirino da questi devastatori che cercano il male dei figli di Dio


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