Le parole che hanno scosso Pilato nel domandarsi che cos’era la Verità, trovandosi davanti a colui che prima era stato acclamato Messia dagli stessi Giudei 5 giorni prima della sua morte, Lc. 19:35-38; per poi dopo essere accusato dagli stessi Giudei di Bestemmia, perché si era dichiarato DIO. Gv. 5:18; 10:33. Da quel giorno deliberarono di farlo morire.
I sacerdoti gli scribi e gli anziani del popolo si riunirono nella corte del sommo sacerdote di nome Caifa per cercare dei falsi testimoni contro Gesù e per consegnarlo nelle mani del Governatore Pilato, autorità preposto da Cesare per mantenere l’ordine nella nazione di Israele, quindi lo avevano presentato a Pilato come colui che diceva di essere lui il Cristo re, e perché la legge imponeva loro di metterlo a morte per bestemmia.
Prima di pronunciare la fatidica parola “Che cos’è verità” Pilato aveva fatto delle domande ben precise senza infatti avere delle risposte che avrebbero potuto scagionarlo dai suoi aguzzini.
Anche Pilato era senza la Verità come i sacerdoti Giudei, erano entrambi nella stessa condizione, uomini senza DIO.
Gesù professò di essere la Via, la Verità e la Vita. Gv. 14:6; la condizione di Pilato senza DIO era molto lontano, senza speranza.
Che, pur avendo conosciuto DIO, si sono rifiutati di rendergli la debita lode, la tipica di una umanità che si è ribellata alla legge di DIO e che, non ha voluto riconoscere il vero Messia, “questa è verità”!
Luciano Sigismondi
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