Considerazioni sulla fine della vita, un’esperienza vissuta da tutti.
La vita su questa terra è di breve durata, c’è chi vive cinquanta, sessanta, settant’anni e via di seguito … c’è chi nel frattempo ha sperimentato l’esperienza della malattia. Un bel giorno scopre di avere un cancro, quel corpo tanto sano, fedele ed energico, ad un certo punto comincia a cedere fino a che in breve tempo si spegnerà per lasciare spazio a sorella morte (come la chiamava San Francesco).
La morte può arrivare in mille modi, non per forza per mezzo di una malattia, può anche essere per cause naturali o a causa di un incidente. Fatto sta che sorella morte, prima o poi busserà alla nostra porta.
Da quando veniamo concepiti nel grembo di nostra madre, siamo degli esseri mortali: prima o poi MORIREMO TUTTI!
E’ chiaro che la morte lascia nei familiari e nella comunità cristiana, un senso di paura, sgomento ma anche ci fa porre tante domande: dove andremo? Cosa troveremo? Come sarà la vita dopo la morte?
Ma allora che cos’è la morte?
Secondo un dizionario che va molto di moda, la morte viene definita nel seguente modo: “è la cessazione definitiva della vita”, e si definisce la vita come “il risultato del funzionamento degli organi, che concorre allo sviluppo e alla conservazione del soggetto”.
E’ una definizione molto umana, sottolinea un aspetto umano della vita e della morte ma per i cristiani sappiamo bene che aldilà di come sorella morte arrivi, la morte è soltanto l’inizio di una nuova vita nell’eternità. Il corpo si decompone per lasciare spazio ad un corpo nuovo e trasfigurato.
Umanamente parlando però, l’uomo combatte a tutti i costi su questa terra, per salvaguardare la propria vita, anche se sa che prima o poi dovrà attraversare la fase mortale, ha paura delle sofferenze e cerca di difendere la sua vita anche quando essa stessa è vissuta in maniera tragica e infernale.
A volte si lotta per curare fino alla fine, anche contro la volontà del malato, la sua vita, a volte chi invece è preso dalla disperazione cede alla tentazione del suicidio, ponendo così fine alla sua esistenza.
L’immortalità dell’anima
Se il nostro corpo prima o poi perirà, la nostra anima vivrà in eterno. D’altronde non a caso Dio ha mandato sulla terra il Suo Figlio unigenito, per vincere la morte e aprirci le porte dell’eternità. E’ quello a cui i cristiani si aggrappano, nonostante facciano fronte alla morte dei propri cari, dopo sorella morte, la vita eterna aspetta ognuno di noi.
Gesù Cristo non è venuto a sopprimere la morte, ma a morire per noi. “Umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2,8).
Gesù inoltre ha detto: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà” (Gv 11, 25).
Noi crediamo alle parole di Gesù ed è per questo che da cristiani dobbiamo vedere la morte non come la fine di tutto, il vuoto, la tomba e l’oscurità ma come l’inizio di una vita eterna tra gli eletti del Signore.
Rita Sberna Fonte Gaudium Press | www.cristianitoday.it