Che cosa non farebbe una madre per un figlio!

In un paesino di una città del Sud-America, una madre raggiunse l’entrata della scuola dove il figlio studiava. Il ragazzo aveva dimenticato la borsa con la sua colazione. Da lontano la madre lo chiama e gli dice: “Rodrigo! Rodrigo! Il figlio va dalla madre molto irritato e gli dice: “Perché stai qui!? Che sei venuta a fare? Gli amici ridono di me, si burlano e a me mi da vergogna far sapere che sei mia madre! Vattene da qui, ti odio! Io non voglio che tu venga a cercarmi a scuola!” La madre, molto triste, gli dice: “Rodrigo tranquillo, solo volevo portarti i tuoi alimenti! Non voglio che rimani digiuno e ti ammali”. Il figlio, ancora più irritato di prima, la insultò e la minacciò di andarsene. La madre se ne andò molto triste e piangendo, perché il figlio l’odiava per il suo aspetto.

Al ritorno dalla scuola il figlio ritornò aggredendo verbalmente la propria madre dicendole: “Io non voglio che tu ritorni più nella mia scuola, mi vergogno di te! Tutti i miei amici e le mie amiche si burlano di me e mi dicono che sono un figlio di un mostro, di una donna che ha un occhio di vetro; di una vecchia che usa solo vestiti vecchi e rammentati, con scarpe rotte e consumate, per colpa tua sono diventato lo zimbello della scuola. Tutti mi prendono in giro per causa tua.

Passarono diversi anni, e il ragazzo diventò un uomo, si laureò all’università, riuscì ad essere un grande avvocato. Era uno studente che non gli mancò mai un libro, sempre vestito per bene, con vestiti firmati. Perché il “mostro” della madre lavorò notte e giorno per farlo studiare e farlo comparire davanti a tutti come un uomo e un avvocato eccellente! Gli diede fino all’ultimo centesimo per comprare libri, pagare l’università, comprarsi vesti ecc. La madre lavorava nella casa dei ricchi, dove lavava, rassettava e teneva in ordine la casa. Poi la sera dopo aver finito con il suo lavoro, faceva il giro per le case e prendeva abiti da lavare per fare qualche soldo in più. Questa povera donna lavorava fino a tarda notte, per poi il mattino presto ritornare al suo lavoro. Tutto questo lo faceva per il suo amato Rodrigo. Il figlio Rodrigo, quando non ebbe più bisogno della madre gli disse: “Io ti lascio e me ne vado da te. Non ti ho mai sopportata, sei stata l’unica vergogna della mia vita. Mi sono sempre nascosto da te per come andavi vestita, e con quella faccia con un occhio finto mi sembri un mostro. Ho passato molti momenti amari da quando ero piccolo. Fece bene mio padre che ti lasciò per sempre, quello che adesso farò io, adesso lavoro e non ho bisogno più di te. Lasciò la casa e se ne andò, senza voltarsi a salutare nemmeno per un attimo la madre che per quel figlio si sarebbe fatta uccidere. Rodrigo si fece una vita tutta sua, si comprò una casa grandissima, si sposò ed ebbe due splendide figlie. La professionalità, il lavoro di avvocato lo portò ad essere un uomo ricco e famoso.

La madre, che nei lunghi anni dove non vide mai il figlio, gemeva e piangeva. Riuscì a sapere dove il figlio viveva, e così andò in città dopo avere percorso quasi 5 ore di autobus. Riuscì a trovare la villa del figlio, e dentro al cuore suo aveva un gran desiderio: riabbracciare suo figlio Rodrigo, anche se erano passati molti anni, e invano lo aveva aspettato nella sua casa al paese. Suonò alla porta, e uscì una splendida ragazza. La donna gli disse: “Ciao, sono tua nonna!”. La ragazza si spaventò vedendo l’aspetto della nonna corse subito dal padre e gli disse: “Papi, papi alla porta c’è una vecchia stracciona con una faccia da mostro, non ha un occhio e dice di essere mia nonna!” Il padre usci arrabbiato e gridandole: “Vattene da qui, io non voglio più saper niente di te, brutta strega, ancora mi perseguiti? Vuoi che la mia vita sia distrutta a causa tua? Hai un viso sfregiato in più parti e un occhio di vetro. Vuoi spaventare le mie bambine? Vai via da qui brutta vecchia, e non farti più vedere ne da me e neanche dalle mie figlie!”

La donna si avviò per la sua strada piangendo mentre nel suo immenso cuore ancora amava tanto quel figlio che l’odiava con tutto l’odio possibile!
Così si avviò nel suo paesino di campagna. Nella sua casa povera e umile, e non pensò mai più di ritornare a vedere suo figlio. Si accontentò di averlo visto per l’ultima volta prima della fine dei suoi giorni, anche se in modo molto arrabbiato.

Passarono circa un tredici mesi e il figlio Rodrigo incominciava ad accusare rimorsi nella sua coscienza per il male che aveva fatto a sua madre. Così pensò di andargli a fargli una visita. Quando arrivò nel suo paese presso la casa di sua madre bussò alla porta. Una vicina che lo conosceva gli disse: “Che bello rivederti Rodrigo, come sei cresciuto. Si vede che adesso sei un uomo d’affari. “Si” disse l’uomo con un tono di vergogna. “Cerca sua madre immagino”, domandò la vicina.”Si”, rispose lui. Allora la vicina di casa gli disse: “Vedi figliolo, lei è morta già da 10 mesi, qualche settimana dopo che ritornò dalla Capitale dove tu vivi. Lei aveva un male incurabile già da molti anni, ma non voleva che tu lo sapessi per non darti altri problemi. Lei venne da te perché voleva darti solo un bacio e un abbraccio… solo un bacio voleva darti. Era molto malata e il Signore s’è le chiamata a sé. Prima che tu vada via, tua madre mi ha raccomandato che, nel caso un giorno saresti venuta a cercala, di darti questa lettera”. Rodrigo aprì la lettera e incominciò a leggerla. “Amato figlio, ti chiedo perdono di tutto il male che ti ho recato, ma non era mia intenzione recarti danno. Quando tu avevi tre anni, facesti un incidente e perdesti un occhio. Il dottore disse che avresti dovuto aspettare un bel po’ prima che gli ospedali potevano procurarti un occhio. Oltretutto, poveri com’eravamo non c’è lo potevamo permettere, sarebbe costato tanto che nemmeno con una colletta di tutto il paese saremo riusciti ad arrivare a quella cifra che chiedono gli ospedali. Noi non avevamo niente, nemmeno l’assicurazione per un dottore. Eravamo molto poveri. Poi ci voleva un occhio compatibile, mi dissero in ospedale. Allora mi feci gli esami e risultò che io potevo donarti l’occhio che a te mancava. Il padrone dove io ho lavorato per oltre 40 anni era un chirurgo, e mi fece fare il trapianto gratuitamente. Così mi operarono e il mio occhio lo donai a te con grande amore, così saresti andato a scuola come un ragazzo normale, senza vergognarti. Ti saresti laureato, ti saresti sposato e avuto figli, come d’altronde è successo. Perdonami adorato figlio se ti ho causato danno! Scusami se sono venuta alla scuola quel giorno per portarti il pranzo. Tu sei stato il dono più meraviglioso che Dio mi ha donato, il tesoro più bello del mondo. Tua madre, il tuo “mostro” come tu mi chiami, che tanto ti ama.” Il figlio sentì come una spada che gli attraversava il corpo, si sentì morire dentro per quello che la madre aveva fatto per lui, e di come lui la ricambiò con tanto odio. Si rannicchio sopra ad una pietra strappandosi i capelli, pianse amaramente per non aver mai detto: “Mamma ti amo, grazie!”.

Quanti figli ribelli ci sono oggi che non ascoltano i buoni consigli dei genitori? Ragazzi/e che non sanno apprezzare i sacrifici di una madre e di un padre. Spero questa testimonianza possa arrivare al cuore di chi sta in guerra con la madre o con il padre, e non solo, ma che ogni cristiano stia in pace con il suo prossimo.

“Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà” (Esodo 20:12).

Leandro Riva (In ricordo suo)
Traduzione dallo spagnolo all’italiano di Ferrentino Francesco La Manna.
https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it


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