CHE COSA È VERITÀ? Domandò Pilato a GESÙ. – Credo che ogni uomo, nel corso della propria vita, giungendo al labirinto dei propri perché, finisca sempre con il ricercare la fonte di ogni verità. ALDO MORO, statista italiano del secolo scorso, così disse: “La Verità è sempre illuminante, ci aiuta ad essere coraggiosi. Quando si dice la verità, non bisogna dolersi di averla detta.” Quest’uomo, dunque, vide nella Verità, due elementi conduttori: la Luce ed il Coraggio; rendendo chiunque la pratica, “Protagonista della Verità”.
La menzogna infatti ha effetti contrari. Nessuna Luce, ma Tenebre. Nessun coraggio, ma Viltà. GESÙ aveva dichiarato a Pilato, che EGLI era venuto nel mondo per dichiarare la Verità; specificando che chi ama la Verità, ne ascolta la voce. Ma Pilato, replicò: “Che cosa è Verità”. Forse perché nelle vesti di uomo di potere, aveva constatato che di Verità nei poteri di questo mondo ne esiste poca. Forse perché anche lui, doveva alternarsi con la menzogna, per gestire le sorti del suo governo. Forse perché dovette mentire a se stesso, nel vedere COLUI, che riteneva giusto e senza colpa, abbandonarLo poi, ad una sentenza di condanna e di morte.
GESÙ parlava di Verità, con la Verità nel cuore, senza inganno o falsità. Personificandosi ed identificandosi in tale Verità, Egli poteva dire; “IO sono la Verità” Pilato a tali parole, invece, dichiarava di non conoscere la Verità. Ma possiamo ben dedurre, attraverso il suo operato, la vera motivazione di questa sua affermazione. Nessun uomo, infatti potrà mai riconoscere la Verità quando è pronto a condannarla o a lasciare che si condanni.
Meravigliosa opportunità, che si era presentata a Pilato, attraverso la presenza di CRISTO. Avrebbe potuto prendere parte alla Verità, farla vivere in sé e divenire un uomo di verità, lasciandola trionfare nel suo cuore. Invece restò fermo alla sua domanda iniziale. “Che cosa è Verità?”, come dire: “Ma dove è andata a finire la Verità, sepolta come è stata ormai: dai compromessi, dalle menzogne, dai conflitti di interessi, dalle finzioni, e spesso soggiogata da violenze, fisiche psichiche e morali.
Eppure Pilato era stato ben fornito, da un concreto avviso, tramite la moglie, che lo informava, di stare attento, per aver sofferto molto in sogno per CRISTO. (Matteo 27:19) Inoltre, Pilato, aveva identificato il vero movente dell’accusa, il quale non era altro che: ”Invidia”. La Verità, quindi, mostrava la sua Luce. Ed a quella sottile linea, tra il falso ed il vero, stava rispondendo in maniera tangibile anche “la Coscienza” Dal momento che Pilato cercava di liberare GESÙ. (Giov. 19:12). Al termine, il VERDETTO di Pilato, fu: “Io non trovo in LUI alcuna colpa” Ma la SENTENZA non fu di uguale giudizio. Anzi, fu la CONDANNA.
CRISTO aveva pronunciato “Date a Cesare quel che è di Cesare e a DIO quel che è di DIO” Ponendo equilibrio tra i poteri legislativi, di questo mondo e la sottomissione alla volontà di DIO. Ma, le tenebre della violenza, rompono ogni equilibrio. I nemici di CRISTO, i nemici della Verità gridarono: “Se tu liberi COSTUI, sei nemico di Cesare” Quindi, giunge il momento della scelta, il momento del giudizio; e non solo per Pilato, ma per ogni uomo. Se stare dalla parte del Tribunale del potere di questo mondo, che condanna contro ogni verità, portando ad un solo risultato: la morte. Oppure stare dalla parte del Tribunale di CRISTO, che dona grazia e perdono, innestando in un regno di verità che produce: la vita.
DAVIDE DILETTOSO
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