Charlie Hebdo, attentato al giornale satirico francese: 12 morti. Terroristi: «Allahu Akbar, abbiamo vendicato Maometto»

charlie-hebdo-spariLa matrice islamista dell’attentato al giornale famoso per le sue vignette su Maometto ha fatto scattare il massimo stato di allerta terrorismo in tutto il Paese.

Due uomini vestiti di nero e incappucciati sono entrati oggi nella sede parigina del giornale satirico Charlie Hebdo e hanno aperto il fuoco, uccidendo 12 persone, tra cui due poliziotti. Gli attentatori, armati di kalashnikov, hanno gridato sparando: «Abbiamo vendicato il profeta Maometto, abbiamo ucciso Charlie Hebdo» e «Allahu Akbar», Dio è il più grande, mentre scappavano a bordo di un’automobile. Nell’attacco sono rimaste ferite altre 20 persone, cinque gravissime.

charlie-hebdo-francia-islam-parigiVIGNETTE SU MAOMETTO. La matrice islamista dell’attentato ha fatto scattare il massimo stato di allerta terrorismo in tutto il Paese. Charlie Hebdo aveva appena pubblicato su internet una vignetta raffigurante Al Baghdadi, con la scritta: «Al dunque, i migliori auguri». Dopo le elezioni del partito islamista Ennahda in Tunisia, nel 2011, il giornale aveva annunciato la pubblicazione di un numero speciale che si sarebbe chiamato per l’occasione “Charia Hebdo”. Per questo, nel novembre 2011, la sede del settimanale venne distrutta da una bomba molotov. Nel 2007 il giornale era stato denunciato e assolto per una copertina che riportava la scritta: “Maometto sopraffatto dagli estremisti”. Il profeta dell’islam sconsolato affermava: “È difficile essere amati da dei coglioni”. Nel 2006, il giornale era stato molto criticato per aver pubblicato altre vignette satiriche su Maometto.

TESTIMONE OCULARE. La vignettista del settimanale “Coco” è stata testimone oculare dell’attentato. Ha dichiarato a l’Humanité: «Volevo andare a prendere mia figlia all’asilo. Arrivando davanti alla porta dell’edificio, due uomini incappucciati e armati ci hanno brutalmente minacciato. Volevano entrare e salire. Ho inserito il codice di sicurezza. Loro hanno sparato su Wolinski e Cabu (due vignettisti uccisi). Il tutto è durato cinque minuti. Io mi sono rifugiata sotto un tavolo. Parlavano perfettamente francese. Dicevano di essere di Al Qaeda».

RETTORE DELLA MOSCHEA. Intervistato da Europe 1, il rettore della moschea di Parigi, Dalil Boubakeur, ha dichiarato: «Questa è una dichiarazione di guerra sensazionale. I tempi sono cambiati, entriamo in un nuovo corso di questo confronto. Siamo orripilati dalla brutalità e dalla crudeltà dell’attentato nei locali di Charlie Hebdo. Condanniamo assolutamente questi fatti e aspettiamo che le autorità prendano le misure più giuste».

PRECEDENTI ATTENTATI. Nelle ultime settimane, gli attentati di matrice islamista si sono moltiplicati in Francia. Il 22 dicembre un uomo si è lanciato con il suo camioncino a Nantes su un’isola pedonale, investendo dieci persone, urlando «Allahu Akbar». Il 21 dicembre un uomo si è lanciato a Dijon con l’auto contro un gruppo di pedoni urlando «Allahu Akbar». Undici persone sono rimaste ferite. Il 20 dicembre, a Joue-les-Tours, Bertrand Nzohabonayo è stato ucciso dalla polizia dopo essere entrato nel commissariato armato di coltello e aver ferito gravemente due ufficiali e più lievemente un altro. L’uomo era nato in Burundi nel 1994, si era trasferito in Francia e convertito all’islam. Durante l’attacco ha urlato «Allahu Akbar».

«TERRORISMO». Commentando l’attentato e annunciando la riunione di tutti i suoi ministri e dei responsabili della sicurezza, il presidente della Repubblica francese François Hollande ha dichiarato: «Non c’è dubbio che si tratti di terrorismo. Diversi attentati sono stati sventati nelle scorse settimane, siamo minacciati perché siamo un Paese di libertà. Esprimo cordoglio per le vittime al servizio della libertà della Francia».

Tratto da: http://www.tempi.it/


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