Il mio nome è Massimo, ho 23 anni e da circa due anni conosco il Signore. In breve voglio raccontare la mia testimonianza. Avevo 15 anni quando iniziai a ribellarmi a tutte le forme di disciplina sociale e morale a cui la società e la mia famiglia mi volevano sottomettere, quindi iniziò una fase in cui volevo vivere secondo il mio modo di vedere la vita, così mi accorsi che la società, sapeva insegnarmi solo ad essere egoista.
Il desiderio di ritrovare me stesso però era diventato un problema sempre più grande, che dovevo risolvere, e questo mi portava ad essere scontroso con chi mi stava attorno ed in particolare coi miei genitori. Essi vedendo il mio stato d’animo, cercavano di aiutarmi, ma io sentivo il bisogno di qualcosa di più profondo che (adesso lo so) solo Dio forse poteva darmi. Così rifiutai i loro consigli e il loro aiuto e, volendo fare da me, dopo un po’ di tempo arrivai alla droga. Iniziai forse per scherzo a fumare cose leggere, pensando che fosse un vizio di cui ci si poteva liberare in qualsiasi momento; ma mi accorsi tempo dopo che divenne un bisogno impellente, che mi aiutava a nascondere i miei problemi e, in seguito, volli provare altre droghe più pesanti. Così arrivai all’eroina senza che me ne accorgessi, ma la mia insoddisfazione era sempre lì, sempre più grande. Mi rendevo conto del mio stato ma non riuscivo a far altro che sperare che il tempo ponesse fine a questa atroce esperienza, sognando anche di potermi ricostruire una vita completamente diversa da quello che stavo vivendo da quando avevo iniziato a drogarmi.
Mentre coltivavo questa speranza nella mia mente, un fatto negativo successe nella mia famiglia: mio padre si ammalò di un male terribile, che peggiorò molto la mia situazione interiore, moralmente e spiritualmente.
Incominciai a sentirmi un relitto, un essere inutile e questo disprezzo per me stesso mi spinse a lasciare la mia ragazza, anche se tenevo molto a lei, pensavo così di farle del bene.
A questo punto rimasi veramente solo con il mio male e con la tragedia che avevo in famiglia. Non mi rimase che aspettare, che il tempo compisse la sua opera nei miei e nei riguardi di mio padre. Forse speravo che solo Dio potesse fare qualcosa di grande per noi.
Il tempo scorreva monotono quando seppi, alcuni mesi dopo, che la mia ex ragazza mi cercava. Questo mi rallegrò e mi rinfrancò e così ci incontrammo. Parlammo un po’ di noi, ma notavo sempre più qualche cosa di diverso in lei. Forse la nostra lontananza l’aveva cambiata in meglio ma mi resi conto che mi sbagliavo. Mi raccontò, infatti, che aveva avuto un’esperienza con il Signore e da quel giorno era cambiata completamente, diventando un’altra creatura.
A quelle parole mi sentii meglio, forse in quell’istante stesso credetti, perché erano parole che davano pace e serenità.
Così mi invitò ad un servizio di culto e già da quando entrai nel locale della chiesa, sentii qualche cosa che mi investiva: era una sensazione di benessere. Confesso che dentro di me sentivo una guerra, qualcuno che mi parlava e mi diceva: «Ma cosa fai qui dentro? Un ragazzo come te! Quando lo sapranno i tuoi amici chissà come ti prenderanno in giro», ma quell’attrazione era più forte.
Iniziò il servizio di culto, e la cosa che subito mi colpì fu che tutti i presenti cantavano e lodavano Dio come una persona vivente, come se in quel momento Egli fosse lì presente e questo mi fece credere che Dio veramente esiste. Quando iniziò la predicazione, sembrava che in quella sala vi fossi solo io, tutto ciò che il predicatore diceva, era solo per me e fui veramente toccato da quelle parole. Continuai a frequentare la comunità, e la terza sera in cui vi andai, durante la predicazione, il Signore mi parlò chiaramente facendomi capire che avevo bisogno di Lui e quando alla fine ci fu l’appello e il predicatore disse: «Chi vuol ricevere la salvezza dell’anima, chi vuol accettare Gesù Cristo come personale Salvatore venga avanti!», sentii come qualcuno che mi spingesse avanti e qualcosa cominciò a muoversi dentro di me.
Andai avanti con la certezza che quando avrebbero pregato per me, sarebbe successo qualche cosa; infatti, quando mi imposero le mani e pregarono per me, sentii sempre più forte una presenza in me: quella del Signore Gesù.
Caddi a terra riconoscendomi davanti a Lui come l’uomo più meschino di questa terra, pentendomi dei miei peccati, piangendo come non avevo mai pianto prima nella mia vita, mi resi conto che avevo bisogno di salvezza e riconobbi Gesù Cristo come Salvatore e Signore della mia vita.
Posso dire che da quel giorno la mia vita cambiò completamente, uscii dalla droga, ritornai con la mia ragazza, mi cercai un lavoro, e adesso mi sento una nuova creatura. Mi sento un figliolo di Dio e voglio dire a te che non conosci il Signore che Lui è una realtà vivente e che può fare a te la stessa cosa che ha fatto a me, incontrandoti e cambiando la tua vita.
RicercaLo, invocaLo, pregaLo, anche se può sembrare una cosa senza senso, come un parlare al vento; ma se lo farai con fede, Egli risponderà e tu vedrai la Sua gloria e diventerai anche tu un Suo figliuolo.
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