Mentre egli si trovava in una di quelle città, ecco un uomo tutto coperto di lebbra, il quale, veduto Gesù, si gettò con la faccia a terra e lo pregò dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi». Ed egli stese la mano e lo toccò, dicendo: «Lo voglio, sii purificato». In quell’istante la lebbra sparì da lui. Luca 5:12-13
La lebbra, in quell’epoca, oltre ad essere una dolorosa malattia procurava l’alienazione, l’allontanamento dalla proprie attività, dalla famiglia e da ogni contesto sociale e spirituale.
Il lebbroso veniva mandato fuori dal villaggio e doveva stare sempre ad almeno cento passi dagli altri e segnalare la propria presenza gridando: impuro, impuro!
La lebbra procurava la perdita della sensazione del dolore, infezioni continue, putrefazione degli organi con nauseante fetore.
Il simbolismo biblico permette di associare la lebbra al peccato, che fa perdere sensibilità morale, crea dei seri danni nel corpo e nell’anima e allontana non solo da dio ma anche dagli affetti più cari.
Per il peccato e l’egoismo molti hanno perso amici e famiglia e si trovano a vivere lontano dagli altri, a 100 passi da tutti, rimangono nella, loro e altrui, considerazione di impuri.
Quanta gente vorrebbe cambiare la propria vita e non riesce, vaga in cerca di opportunità ma è tenuta a 100 passi.
Quando avviene questo tutto cambia non solo attorno a te ma anche dentro di te, perdi l’autostima, la dignità, vivi lo spirito di rigetto, la solitudine ti attanaglia e il rimorso ti consuma, pensi a ciò che avevi e che sembra non tornerà mai più. A volte basta frequentare le persone sbagliate e vieni colpito, ti fai sedurre dalla tentazione e arriva il fetido pus, il nemico ti nasconde le conseguenze e rimani solo, che brutta la vita da lebbrosi.
Se per caso anche tu noti nella tua vita macchie di lebbra e senti un male dentro che ti spinge alla solitudine, se hai contaminato le tue vesti con il peccato, sappi che oggi dio ha un miracolo per te, vuole cambiare ciò che pensi che non si può cambiare, mutare l’immutabile.
Il lebbroso della storia è il tuo esempio per ottenere guarigione e riconquistare ciò che hai perduto, è un uomo che non si giustifica ma confessa la sua condizione, non incolpare nessuno dei tuoi problemi ma pensa alla via d’uscita.
Il buono che puoi prendere da questa situazione è l’umiltà necessaria per relazionarti con il signore perché spesso l’umiltà è prodotta dall’umiliazione, il lebbroso si gettò con la faccia a terra, oggi molti discutono con Dio con arroganza e presunzione, solo chi sa di avere un vero bisogno farà una vera preghiera.
Il malato riconosceva il potere del signore ma ignorava la sua volontà, “se vuoi tu puoi guarirmi”, è innegabile che i fatti della vita condizionano le nostre relazioni, anche quella con Dio, è abituato a essere mandato via, nessuno vuole fargli del bene e la sua mente ha sviluppato questo anche in accordo con il Cristo.
Qui finisce l’esempio del lebbroso, ormai ha fatto i 100 passi, si è umiliato con la faccia a terra, ulteriore polvere sulle ferite, ha formulato la sua preghiera, ha confessato di credere nella potenza di Gesù, adesso non sa cosa farà il Signore.
Ti capita di non sapere cosa il Signore farà della tua vita, a causa dei tuoi errori? Una suspense come da inquietanti film, tu, la lebbra e il Signore, cosa ti aspetti?
Il suo buon cuore è ben disposto, oggi non vuole parlarti dei tuoi errori, perché la tua coscienza l’ha già fatto abbastanza, egli vuole risolvere ciò che più ti fa paura, che non è la lebbra ma cosa farà lui con la tua lebbra e con le sue conseguenze, oggi egli vuole che tu conosca che il tuo morbo non ha cancellato la tua preziosità ai suoi occhi, egli ti ama come prima ed ha meraviglie da fare per te.
Alza i tuoi occhi dalla polvere, il figlio di Dio si avvicina a te, potrebbe guarirti da lontano ma poggia la sua mano sul tuo capo infetto e purulento, il fetore che emana la tua lebbra non lo allontana perché il suo amore è più forte, egli ti tocca, si sporca, prende su di sé la tua malattia, inala il cattivo odore del tuo peccato, paga il prezzo per restituirti la vita. Gloria a Dio, egli lo vuole, si vuole farti del bene, la sua dolce voce ti dice: lo voglio, sii purificato!
Sappi, però, che il tuo miracolo non è stato un divino colpo di spugna, un evento miracoloso derivante dal suo potere, la tua guarigione è costata il suo sacrificio, e il tuo perdono il suo sangue.
Alzati, sii grato/a al Signore e torna alla tua famiglia, torna al tuo amore per Dio, torna alla vita, torna nel tempio, ora puoi, ti ha perfettamente purificato e la tua carne è come se non si fosse mai ammalata.
Questo miracolo non è solo la guarigione della tua lebbra ma anche il riscatto dalle sue conseguenze.
Beato l’uomo cui la trasgressione è perdonata, e il cui peccato è coperto! Salmi 32:1
Come Davide vai cantando questo salmo in questo giorno e torna a risplendere!
Tino Di Domenico
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