CATANZARO – «Dopo quasi sette anni dalla richiesta inoltrata dall’Associazione missionaria “Gesù è il Signore” (prot. 28105 del 05/04/2007 Settore Urbanistica, prot. 28401 del 06/04/2007 settore Patrimonio) all’amministrazione Comunale di Catanzaro per l’assegnazione di un terreno in diritto di superficie sul quale realizzare un luogo di culto, il 20 dicembre 2013 la pratica per la costruzione di una “Chiesa cristiana evangelica” in località Cavita era finalmente arrivata nell’aula rossa – si legge nella nota dei responsabili dell’associazione -. Inspiegabilmente il presidente, con il consenso del Consiglio, ritira la pratica e la rimette ai Settori competenti per i necessari approfondimenti (con nota n.101886 del 19.12.2013, il dirigente architetto Giuseppe Lonetti e il dirigente ingegnere Giuseppe Cardamone hanno chiesto che la pratica venisse ritirata per ulteriori approfondimenti) anche se pochi giorni prima del Consiglio Comunale l’architetto Lonetti e l’ingegnere Cardamone si erano espressi, riguardo all’assegnazione, con parere favorevole “firmando la regolarità tecnica” (ai sensi dell’art. 49 comma 1 D.lgs n. 267/2000)».
«Dopo oltre un mese dalla seduta del Consiglio Comunale, l’associazione non ha ancora ricevuto alcun chiarimento in merito agli approfondimenti richiesti – si legge ancora -. A seguito del silenzio da parte del sindaco e di tutti gli uffici competenti, l’Associazione in data 15 gennaio 2014 con prot. 3158 ha formalizzato la richiesta di delucidazioni. L’area in esame, per la realizzazione del luogo di culto, è stata individuata con l’aiuto e il supporto dell’Amministrazione Comunale e sulla stessa si sono pronunciate, con parere favorevole per l’assegnazione, sia le Commissioni Consiliari Urbanistica e Lavori pubblici che i vari uffici tecnici determinando che sull’area non vi sono in iter progettazioni, che l’area non ha Vincoli di natura Idrogeologica e Ambientali nonché vincoli P.A.I, che la destinazione d’uso richiesta nell’ambito della “Zona Territoriale Omogenea F2” risulta compatibile con le destinazioni d’uso ammesse in tale ambito, che non è stata operata, a priori, la distinzione canonica delle quattro categorie: attrezzature per l’istruzione, attrezzature di interesse comune, verde pubblico attrezzato e parcheggi».
«L’Associazione per il bene della collettività e dell’interesse comune si era resa, ed è tuttora disponibile, alla realizzazione sulla stessa area e a proprie spese – si legge sempre nella nota – di un campo di calcetto utilizzabile liberamente dai cittadini dal quartiere, come da istanze e allegati presentati dall’Associazione all’Amministrazione».
L’Associazione missionaria “Gesù è il Signore” ha chiesto: «Urgenti chiarimenti dal sindaco Sergio Abramo e dal Presidente del Consiglio Ivan Cardamone riguardo al motivo per il quale la pratica è stata ritirata, allo stato di lavorazione della pratica e alle intenzioni dell’Ente sull’affidamento dell’area in esame all’Associazione. Tutto ciò – conclude la nota – al fine di garantire la trasparenza e dare una risposta a una parte di elettori della Città di Catanzaro che da sette anni sono in attesa e proprio quando stavano per avere un riscontro positivo, hanno visto sfumare il diritto di professare la propria libertà religiosa e il godimento effettivo del principio di uguaglianza».
da: Catanzaroinforma.it
data: 28/01/2014
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