Il caso Eschliman, licenziato dal suo giornale per aver criticato la “bibbia gay”. Sul suo blog personale

Bob-Eschliman

Bob-EschlimanCaporedattore del Newton Daily News, è stato cacciato per le sue opinioni ritenute “omofobe”: «Compromettono la nostra reputazione». Il giornalista ha sporto denuncia per «discriminazione religiosa». 

Ha scritto che è in atto una «dittatura gender», giocando con le parole e scherzando sull’azione da “Gaystapo” dagli attivisti Lgbt che hanno pubblicato la Queen James Bible, una versione della bibbia modificata «per evitare interpretazioni “omofobiche”». Per questo Bob Eschliman, quarantenne caporedattore del quotidiano dell’Iowa Newton Daily News, è statolicenziato. Il giornalista, che ormai da due anni aveva assunto l’incarico di responsabilità all’interno del giornale, ha espresso le sue opinioni sul suo blog personale e fuori dall’orario di lavoro, ma questo non è servito a salvargli la carriera.

LA FRASE CONTESTATA. Tutto è cominciato quando il giornalista ha scritto che gli autori della bibbia arcobaleno «vogliono rendere la loro natura peccaminosa “accettabile a Dio”». Accusato di “omofobia” da esponenti della comunità gay, il 6 maggio Eschliman è stato licenziato dal gruppo Shaw Media, proprietario della testata, perché – si legge nell’editoriale di spiegazione pubblicato dal Newton Daily News – con le sue opinioni «ha compromesso la reputazione del giornale e la sua capacità di condurlo».

«IO DISCRIMINATO». Per tutta risposta Eschliman, dipendente del quotidiano da 16 anni, ha denunciato il gruppo per «discriminazione religiosa», sicuro di essere stato allontanato «per la mia identità di cristiano evangelico che crede nelle Sacre Scritture e nella visione biblica del matrimonio». Il giornalista inoltre ha chiarito che i suoi datori di lavoro erano a conoscenza del blog, tanto che al momento dell’assunzione «mi dissero che non c’era alcun problema»: se voleva condividere le sue opinioni personali con il pubblico Eschliman poteva farlo. Anzi, ha spiegato l’ex caporedattore, «i miei datori di lavoro ci hanno sempre incoraggiato a usare i social media a livello personale e so di molti altri dipendenti che lo fanno». Il giornale «non ha mai avuto una politica proibitiva rispetto ai blog personali, a Twitter, a Facebook o ad altri social network».

DUE PESI E DUE MISURE. Shaw Media media nel frattempo ha messo le mani avanti spiegando già a maggio che «qualcuno che ci criticherà e citerà erroneamente i diritti di Mr. Eschliman garantiti dal Primo emendamento» ma così come «lui ha il diritto di esprimere la sua opinione, anche noi abbiamo il diritto di selezionare i redattori che crediamo rappresentare al meglio la nostra compagnia». Resta il fatto che il giornalista è stato buttato fuori per idee esternate come proprie, e non attribuibili alla testata: «Sono stato licenziato solo per aver mostrato e parlato sinceramente delle mie convinzioni religiose sul mio blog personale e fuori dall’orario di lavoro», ha rimarcato spiegando le ragioni della causa legale avviata. Con un’aggiunta preoccupante: l’editore Shaw Media, ha rivelato Eschliman, «mi ha detto che in futuro non assumerà più nessuno che abbia convinzioni religiose simili alle mie».

Fonte: http://www.tempi.it/


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