H. Spurgeon, una volta raccontarono che in un posto dell’Inghilterra, gli usignoli cantavano in maniera più briosa che in qualunque altra parte del mondo.
Egli allora, preso dalla curiosità, andò là. Prenotò una stanza in una locanda, e il locandiere, conoscendo il motivo della sua visita gli disse: “Quando comincerà a fare buio, guardi il cespuglio di spine che è davanti alla sua finestra; vedrà l’usignolo e sentirà la sua melodia”. Però, mentre faceva buio, l’aria si raffreddò bruscamente e cominciò a piovere.
Spurgeon perse la speranza di sentire l’usignolo. Improvvisamente, sentì la bella ed emozionante canzone di un uccellino, chiara e dolce. Allora balzò dal letto e guardò dalla finestra. Là, posato tra le spine e sotto una pioggia torrenziale, il piccolo usignolo stava esibendosi con un motivetto davvero carino. E Spurgeon commentò: ” Era tanto dolce e tanto bello il suo canto che io non credevo di poter ascoltare qualcosa di così commovente, prima di ascoltare la voce degli angeli”.
Poi Spurgeon aggiunse: ” Il Dio dell’usignolo è il Dio che io servo. Sia che mi trovi nell’oscurità o al freddo, sotto la pioggia o tra le spine, Egli può farmi intonare belle canzoni, seppur nella notte”. Che bella ed edificante lezione per ognuno di noi.
Quante volte un piccolo problema familiare, un’arrabbiatura sul lavoro, un semplice mal di testa ci fanno perdere coraggio per lodare Dio e non abbiamo volontà di pregare. Se stai passando delle afflizioni, canta a Dio. Se la tua vita ti sembra oscura e tempestosa, alza i tuoi occhi al cielo e dì : “Signore, mi fido di Te”. Allora la pioggia passerà, il sole tornerà a brillare e dei momenti ombrosi rimarrà soltanto il canto del tuo cuore.
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