Dopo che il prestigioso Oxford Dictionary nella definizione di “donna” specifica che può essere «moglie o marito» di una «persona», Jack Wolfsohn su National Review ci rende noto che anche il dizionario online Merriam-Webster ha ceduto all’agenda trans. Per placare gli attivisti Lgbt, l’editore del dizionario ha aggiunto una definizione secondaria di “femmina” che definisce il termine come “chi ha un’identità di genere che è l’opposto del maschio”. Il termine chiave qui è “identità di genere”, che dimostra che Merriam-Webster sostiene che il genere non è direttamente connesso al sesso.
Una femmina è una donna. I trans non sono femmine. Gli uomini non possono essere donne.
Questa non è l’unica parte della definizione che è cambiata nell’edizione online di Merriam-Webster. Si noti la definizione primaria di femmina: «Di, in relazione o essere del sesso che tipicamente ha la capacità di generare piccoli o produrre uova». Nella precedente edizione di Merriam-Webster, il dizionario definisce il sostantivo femminile come «di, relativo o essere il sesso che genera piccoli o produce uova». Il cambiamento nell’edizione online includendo la frase «tipicamente ha la capacità» mostra il tentativo di Merriam-Webster di includere i maschi che si sentono donne nella definizione di femmina. Sebbene questa frase possa riferirsi a donne che non possono avere figli a causa dell’infertilità, dato il loro cenno all'”identità di genere” nella definizione della parola “femmina”, è molto probabilmente un altro modo per placare la comunità trans.
Ironia della sorte, nella edizione per bambini rimane quella originale: «di, relativo o essere del sesso che genera piccoli o depone le uova». Siamo al punto in cui la definizione di una parola destinata ai bambini è vera mentre quella per gli adulti è una sciocchezza politicizzata.
La follia continua. La sinistra comprende l’importanza di controllare il linguaggio. Una volta che si controlla la lingua, si governa la cultura a piacimento. Sfortunatamente, non ne verremo fuori finché non ci sarà un bambino che griderà «Il re è nudo!», ingenerando il cambiamento culturale che sfata l’idea che gli uomini possano trasformarsi in donne e viceversa.
Una postilla: se la donna è chi ha «un’identità di genere opposta del maschio», il maschio sarà presumibilmente chi ha un’identità di genere opposta alla femmina. Siamo in un circolo vizioso che non spiega né cosa è una donna, né cosa è un uomo. Se non si ricorre alla biologia e alla realtà, alla verità, non se ne esce mai fuori.
https://www.provitaefamiglia.it/blog/cancelliamo-la-donna-dal-vocabolario
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