Perché Peppa Pig piace tanto ai bambini? Quali segreti nasconde il cartone animato della famiglia di maiali con la faccia a forma di phon (o per i più smaliziati a forma di qualcos’altro…)? Perché Peppa e George sono così tanto amati dai bambini e poco sopportati, più o meno bene, dai genitori? Io grido fate attenzione agli animali immondi! Dev’esserci per forza qualcosa sotto, qualche messaggio subliminale che fa sì che i più piccoli siano attirati da questo cartone, tanto da farci cambiare le nostre abitudini di casa, dove ormai i nostri orari, colazioni, pranzi e cene sono scanditi da Peppa.
Peppa è ovunque. In tv, a tutte le ore su Rai YoYo e Disney Junior, su Youtube, in dvd, su vestiti e gadget di ogni tipo. Il merchandising della maialina più famosa dei cartoon spopola, avere qualcosa marchiato “Peppa Pig” è un must per i più piccoli. Cos’ha dunque di tanto speciale? Ma soprattutto, cosa c’è sotto?
Io ho guardato ormai diversi episodi e credo di essermi fatto un’idea.
1) La sigla. Quella che apre e chiude ogni puntata. Ta taratata tarataratata. E’ una musica semplice, essenziale, così come i disegni animati, ipnotica. Se le puntate durano in tutto cinque minuti, la sigla dura ben trenta secondi. L’intervallo è quindi: sigla iniziale – episodio – sigla finale; sigla iniziale – episodio – sigla finale; sigla iniziale – episodio – sigla finale; sigla iniziale – episodio – sigla finale; sigla iniziale – episodio – sigla finale. Per un totale di 5 episodi e 10 sigle (tra titoli di coda e di testa, con la presentazione, ogni volta della famiglia: “Io sono Peppa Pig, e questo è il mio fratellino George. Lei è mamma Pig, e lui è papà Pig (al suo grugnito tutti ridono). Peppa Pig!!”.
La ripetizione ossessiva della sigla ai bambini piace. La musica li attira. Rivedere gli stessi personaggi che vengono presentati da Peppa sempre allo stesso modo crea quell’effetto ripetitivo tanto rassicurante per i nani in età prescolare. Avete presente i Teletubbies? “Ciao ciao Tinky Winky, ciao ciao Laa Laa, ciao ciao Po ecc.). Anche in questo caso, come dice qualcuno, repetita juve (ma anche Inter o Milan, perché no…).
2) I personaggi. Sono tutti animali antropormo… atopromo… atroporm… Ptiù! Antropomorfizzati. L’antropomorfismo è l’attribuzione di caratteristiche e qualità umane ad esseri animati o inanimati o a fenomeni naturali o soprannaturali, in particolare divinità. E quindi? No, niente, giusto per capire l’attrattiva che gli animali con atteggiamenti umani hanno non solo sui bambini, ma in generale su tutto il genere umano fin dalla notte dei tempi. Rebecca Coniglio, Suzy Pecora, Madame Gazzella, Nonno Cane. Sono tutti animali che hanno un grande fascino sui bambini.
3) I richiami massonici. I disegni sono stilizzati in modo intelligente. Prevalgono le forme tondeggianti, con il muso ovale e i corpo rotondo. I maschi hanno il tronco a cerchio, mentre le donne a “cucuzzolo”, che rimanda alla conformazione orografica del loro villaggio, dove le case anti-alluvione sono tutte posizionate su una collina.
I due occhi sono su un lato come le sogliole. Il cerchio, la figura geometrica più perfetta, è ovunque nel cartone: occhiali, occhi, corpo, naso, sole. Ora, non ci vuole un genio per capire che fin dagli anni della Rivoluzione Francese una delle caratteristiche della Massoneria, riguardo alla fraternità e all’uguaglianza degli uomini, riposa nel segreto della geometria assoluta, sull’arcano del numero e delle forme simboliche perfette (triangolo, cerchio, piramide e sfera). Che in Peppa sovrabbondano. Aggiungici il fatto che il creatore di Peppa Pig è un britannico (terra dove le varie logge spopolano dal XV secolo), che viene trasmesso da Disney Junior (provate a digitare su Google Walt Disney e massoneria), oltre che da Channel 5 e il cerchio, per l’appunto, si chiude.
4) La mafia. Le storie del cartone sono un evidente sdoganamento della criminalità organizzata, con messaggi subliminali che approvano i peggiori sistemi di intimidazione. Fateci caso: in Peppa Pig non c’è attività, escluso nonno cane, che non detenga la Signora Coniglio. Supermercato, pompieri, fiera, ospedale, biblioteca, museo dello spazio e spesso la frase che usa quando vende e ribatte allo stupore di Papà Pig per un prezzo troppo alto, la risposta sibillina è : “E’ per una buona causa…”. Certo, quando metterai Nonno Cane in un pilone di cemento? La aspettiamo al varco cara signora.
5) Liberté, egalité, fraternité. Avete notato che in Peppa tutti i bambini sono nella stessa classe? ma non tutti hanno la stessa età. Ora, ipotizziamo che l’età di Peppa e dei suoi compagni sia di 4 o 5 anni. i piccoli George e Richard ne avranno sì e no 2. E cosa ci fanno con Peppa e gli altri? Chi è Madame Gazzella veramente? Come ha fatto ad essere l’insegnante sia dei genitori che dei piccoli? Quanti anni ha? Ha scoperto per caso la formula alchemica dell’eterna giovinezza? Ma soprattutto, perché nella versione originale in inglese ha uno strano accento tedesco?
6) Mister Patata. In Peppa tutto è semplice, le differenze sono minime. Il messaggio è: “Siamo tutti uguali”: un solo nucleo per ogni famiglia di animali, un solo negozio per tipo, nessuna concorrenza (sempre grazie alla Signora Coniglio). Una maestra e una scuola, segno che l’educazione non può essere pluralista, ma ben incardinata alla pedagogia dominante. C’è una sola rivista letta da tutte le donne (Ezza, alla faccia della libertà di informazione), un’auto uguale per tutti (manco fossimo nella Ddr con la Trabant). E come nella peggiore delle società dell’informazione c’è una sola tv (sarà la tv di Stato…) dove appare sempre e solo un unico personaggio misterioso: Mister Patata. Chi è Mister Patata? E’ forse il braccio armato della voce narrante, il mastermind che interviene nei momenti salienti per fare la morale?
7) Le cattive abitudini. In un episodio i portagonisti pianificano una gita al mare per fare il bagno, quindi è estate.
Di notte nevica, quindi è inverno.
Al mattino vanno al mare e fanno il bagno con la spiaggia coperta di neve. Ma un bambino come ne viene fuori vedendo un episodio del genere?
Ma certamente quello che più inquieta è che Peppa Pig e il suo fratellino George amano rotolarsi nel fango. Certo, sono maiali! Ma qui c’è un altro messaggio subliminale. Far diventare i nostri piccoli degli anarko-insurrezionalisti, totalmente indifferenti all’autorità, instigando nelle loro giovani menti candide azioni proibite nel nostro vivere civile, quali appunto lo sporcarsi nelle pozzanghere di fango o l’emettere potenti e fragorosi rutti come fa papà Pig. L’obiettivo cospirazionista ormai appare chiaro. Traviare i più piccoli, renderli dei perfetti antagonisti, dei potenziali black bloc per far sì che da grandi possano sovvertire l’ordine mondiale.
Può bastare? Se ne avete altri di messaggi subliminali fatemeli sapere. Forse ne ho dimenticato qualcuno. Dobbiamo mettere in guardia i genitori del nostro pianeta da questa pericolosa piaga sociale.
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