Calamità e indifferenza

uragano-matthewMentre il North Carolina, la Florida e Haiti, quest’ultima la più devastata dall’uragano Mattew, fanno la conta dei danni, l’Italia viene colpita non da un uragano bensì da una tromba d’aria che si è abbattuta in Liguria due giorni fa, gettando nello sgomento i residenti: cinque milioni di euro la stima della distruzione nel genovese, sferzato da pioggia e raffiche di vento fortissime.

Ma il maltempo si è abbattuto anche in Calabria, dove il vento ha spazzato via come fuscelli lunghi tratti di binari della rete ferroviaria e causato frane e smottamenti in molte zone, peraltro già provate dalle alluvioni degli ultimi anni, e persino in Toscana, dove la tempesta di pioggia e vento ha allagato strade e sradicato numerosi alberi: Versilia, Livorno, Maremma e Massa Carrara lamentano i maggiori danni, malgrado la cosa più strana è che la stampa nazionale parla di “apocalisse” senza rendersi conto del significato etimologico del termine. In effetti, questa parola è così inflazionata che tale sostantivo viene associato ormai a qualsiasi evento di natura accidentale: spenti i riflettori su Amatrice e Accumoli, ad esempio, chi parla più del violento terremoto di 6.0 nelle Marche del 24 agosto scorso il cui scenario “apocalittico” resterà per sempre impresso nelle menti dei sopravvissuti? Tuttavia, stupisce molto che mentre la tempesta di categoria cinque si abbatteva sulle coste degli Usa, in California si svolgeva un imponente concerto (Desert Trip Festival) soprannominato il “G6” del rock, con Mike Jager (Rolling Stones), Paul McCartney, Keith Richard, Neil Young, Bob Dylan e i Who, davanti a migliaia di fan scatenati e noncuranti delle notizie che arrivavano sul terribile uragano che stava devastando la loro nazione.

Al nord America, invece, non è la musica a distrarre gli americani dai “segni dei tempi”…, bensì è la campagna elettorale fra Donald Trumph e Hillary Clinton. Son troppi gli interessi delle candidature, perciò perché preoccuparsi del solito uragano? Eppure, un buon 40% di elettori americani è  composto essenzialmente da evangelici, perciò bisognerebbe loro chiedere se questo ennesimo “hurricane” suona come avvertimento oppure no. Nel frattempo, giunge notizia di un altro tifone (Karika) nelle Filippine, e di una serie di scosse – ben sette – in Grecia, di cui la prima, la più forte, fa tremare la terra ad Atene facendone avvertire il tremore addirittura nel Salento; moltissimi pugliesi, svegliati di soprassalto, hanno tempestato i vigili del fuoco per avere notizie. Meno male che il mare Egeo separa la coste salentine dalla Grecia e ne ha assorbito l’intensità.

Domanda: ma tutta questa gente, dall’America alla Calabria, si interroga sulle odierne anomalie climatiche, sul conflitto in Siria, sugli attentati in Francia, sui lanci di missili dalla Corea e sul rischio della guerra cibernetica fra Urss e Usa? Dubito alquanto, non per essere pessimista piuttosto perché l’epoca in cui viviamo rispecchia, quasi in parallelo, lo stesso scenario politico e culturale che portò alla seconda guerra mondiale e sfociò nel nazismo di Hitler; infatti, come la Chiesa di allora non si accorse delle vere reali ambizioni di questo personaggio, presentatosi all’inizio come benefattore e fautore di un risveglio industriale (che ci fu) ma poi rivelatosi come una specie di Anticristo del suo tempo, allo stesso modo la cristianità professante attuale non si accorge che gli eventi socio-politico-culturali del momento stanno spianando la strada a ben altro “dittatore”, ossia la Bestia di Apocalisse 13:1.

Ebbene, alle notizie di simili sconvolgimenti cosmici e climatici, di politica e di costume, qual è la tua reazione, caro lettore? Timore o zelo? Fervore o timidezza? Incoraggiamento o angoscia? Ricorda che l’amore perfetto caccia via OGNI paura.

Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com


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