Annunciato dal suo fondatore, il pastore Silas Malafaia, la più grande manifestazione del Diretas Ja (subito dirette), la manifestazione per la libertà di espressione, la libertà di religione e la famiglia tradizionale. Ha riunito migliaia di evangelici nel pomeriggio di mercoledì (05) di fronte al Congresso Nazionale in Brasilia.L’evento ha visto la partecipazione di 40 mila manifestanti, secondo il Comando della Polizia Militare (70 mila secondo gli organizzatori) che avevano come obiettivo protestare contro la discriminazione, l’aborto e il matrimonio omosessuale e chiedere la libertà di espressione religiosa.
Un palco allestito davanti al Congresso Nazionale che ha visto riuniti leader evangelici, politici di vari partiti, tra cui decine di parlamentari legati alla “bancata evangélica” si sono alternati a parlare, oltre ad artisti gospel, che hanno eseguito diversi spettacoli per intrattenere le migliaia di presenti.
Tra i leader evangelici che hanno sostenuto l’evento, si segnalano R.R. Soares, Márcio Valadão, Edir Macedo, Ronson Rodovalho, Luciano Subirá, José Wellington, Rina, e Valdemiro Santiago. Anche leader cattolici, come il cardinale Dom Odilìo Scherer, considerato uno dei principale arcivescovi di Brasile, hanno sostenuto la manifestazione.
La maggior parte degli interventi dell’evento, hanno riguardato la polemica sul matrimonio tra coppie omosessuale e i tentati dei parlamentari, legati a movimenti sociali, di criminalizzare l’omofobia.
“La società è libera di criticare gli evangelici, di criticare i cattolici e di criticare i deputati. Perchè criticare la pratica di omosessuale, dovrebbe essere omofobia? – ha dichiarato il pastore Malafaia, osservando che che, secondo lui, “ non esiste reato di opinione”, riferisce il G1 (giornale nazionale).
“Ci chiamano fondamentalisti. Fondamentalisti perché difendiamo la famiglia, difendiamo i valori morali, e siamo contro le droghe. Sai che cosa sono loro? I fondamentalisti dell’immondizia morale! Scrivilo, che il pastore Silas Malafaia ha definito l’attivismo omosessuale fondamentalismo della spazzatura morale”, ha dichiarato Malafaia.
Alla manifestazione ha partecipato anche il presidente della Commissione dei Diritti Umani della Camera, il deputato e pastore Marco Feliciano (PSC-SP), il quale ha dichiarato che lai critica del matrimonio tra omosessuali non è rivolta contro gli omosessuali, “ma è a favore della famiglia”.
“[l’Evento] è una risposta ai governanti e a tutte le persone che chiamano progresso ciò che non è, che invece è regresso. La Famiglia è la base della società. La mia presenza nella commissione dei diritti Umani è a favore della famiglia. L’ho mostrato senza insulti, senza dispute, senza niente”, ha affermato il parlamentare.
Silas Malafaia criticò anche il tentativo di alcuni parlamentari di regolare l’attività di stampa; atto considerato dal religioso come un attentato alla libertà di espressione. Secondo lui, per impedire una manifestazione come la sua, i politici avrebbero dovuto “strappare la Costituzione del Brasile”.
“Questi di destra vogliono controllare la stampa. Credono che siamo una Bolivia o un Venezuela. Ma qui la stampa è libera. Questi di destra vogliono un nuovo quadro normativo per controllare la stampa, lo Stato e la società. Vogliono mettere le mani sulle persone, vogliono mettere le mani su di noi. Ma nessuno ci farà tacere . Per mettere a tacere la nostra voce, si dovrà stracciare la Costituzione del Brasile.
Oltre ai partecipanti presenti sul posto, l’evento ha avuto anche sostenitori attraverso i social network. Su Twitter, diverse persone hanno usato l’hashtag #ManifestaçãoPacíficaEmBrasília, per pubblicare le proprie impressioni sull’evento.
“#ManifestaçãoPacíficaEmBrasília, io sostengo e prego per una chiesa diversa e che si riconosce attraverso i suoi gesti d’amore”. – ha postato Helena Tannure.
“Che ogni ginocchio si pieghi alla potenza di Dio in questa nazione. #ManifestaçãoPacíficaEmBrasília, ha scritto la psicologa cristiana Marisa Lobo.
Pastori come Luciano Subirà e Antonio Cirilo anche loro hanno postato l’hashtag dell’evento nel loro profili dei social network, secondo il The Christian Post.
L’evento organizzato dai leader evangelici, è stato anche oggetto da manifestazione contrarie, prevalentemente da parte degli attivisti legati al movimento LGBT (movimenti di liberazione lesbico, omosessuale, bisessuale e transessuale). Durante la manifestazione, un gruppo che portava bandiere del movimento gay gridava slogan a favore dell’unione omoafettiva e dell’aborto.
(BuonaNotizia – traduzione Glaucia Thayse)
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