Stando a quanto hanno dichiarato in varie occasioni i responsabili del Quartier generale delle Forze di difesa del popolo (HPG) l’esercito turco avrebbe bombardato sistematicamente e ripetutamente (“centinaia, migliaia di volte”) la guerriglia curda a Zap, Avaşîn e Metina.
Con sostanze chimiche di ogni tipo e utilizzando inoltre bombe termobariche e bombe al fosforo.
Mancava solo la bomba nucleare tattica. Stando a quanto denunciava due giorni fa Murat Karayılan, i generali di Ankara avrebbero rimediato a questa dimenticanza.
In questi giorni dall’agenzia di stampa Firatnews (ANF) sono state diffuse le immagini (realizzate dalla popolazione locale) di un attacco turco contro le postazioni curde a Martyr Delîl (a ovest di Zap) risalente alle ora10h12 del 13 luglio. Un attacco che – stando all’agenzia – si sarebbe contraddistinto anche per l’impiego di una bomba nucleare tattica. L’onda espansiva dell’esplosione si è poi propagato in un’area molto ampia.
Pensiamo a cosa sarebbe accaduto se fosse stata avanzata anche solo l’ipotesi di un effettivo utilizzo da parte di Mosca in Ucraina di un ordigno di tal genere. L’intervento diretto della NATO (di cui, ricordo la Turchia, fa parte) come minimo.
Gianni Sartori
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