Per tutti i settori del cristianesimo ed anche per la società secolarizzata il rapporto tra Bibbia ed etica è un tema trasversalmente cruciale.
Nello specifico prende diverse pieghe per i vari punti di vista sia nei settori “cristiani”, sia nella società secolarizzata, vedono negli ultimi decenni un rinnovato interesse e di un riposizionamento degli assetti tradizionali.
L’AGGIORNAMENTO CATTOLICO
Il cattolicesimo basa le sue radici attraverso basi derivate dal pensiero di Aristotele, più in avanti ripensate da Tommaso, sempre restando su perni filosofici. Verso l’ottocento la società cattolica, ritrovatasi in contrasto con le dottrine socialiste, stipulò il principio della sussidiarietà, che si affermò progressivamente in vari ambiti della società moderna e contemporanea, abbracciando un’incondizionata adesione alla sacralità della vita. Dopo il Vaticano II, il cattolicesimo introdusse, come propria fonte di orientamento, la Bibbia cercando di ri-direzionare biblicamente la riflessione che per secoli aveva evitato la Scrittura.
L’ALLENTAMENTO PROTESTANTE
Nel protestantesimo ecumenico la relazione tra la Bibbia e l’etica ha riavuto una prepotente accensione al centro fra il dibattito interno delle Chiese, in altre parole, è stata resa evidente la questione “se e come” la Scrittura abbia da dire la sua sull’etica e se questo qualcosa conti per le scelte morali contemporanee. Uno dei principali punti della questione si è accentuato sulla diversa comprensione dell’insegnamento biblico, sulla sessualità e sugli stili di vita a esso associati.
LA RIAPPROPIAZIONE EVANGELICA
L’evangelicalismo ha avuto una nuova rivelazione del rapporto tra Bibbia ed etica a partire dagli ultimi decenni. Nel novecento ebbe una versione fondamentalista e neo-fondamentalista ove si è prodigata a sottolineare la dottrina della Scrittura contro le riletture liberali. Nel 1978 la “Dichiarazione di Chicago sull’inerranza biblica” riafferma le posizioni evangeliche classiche riguardo alle tesi della neo-ortodossia. Di fronte a questa dichiarazione fecero seguito altri due documenti, uno sull’interpretazione biblica nel 1982 e l’altro sull’etica biblica nel 1986. La Dichiarazione di Chicago ha avuto un intreccio grazie all’impulso dato dal “Movimento di Losanna” sviluppatosi grazie ai Congressi per l’Evangelizzazione nel mondo: di Losanna nel 1974, Manila nel 1989 e Città del Capo nel 2010.
Il patto di Losanna è un richiamo per la difesa teologica e la pratica missionaria dell’autorità della Scrittura con la consapevolezza che la Bibbia chiama a una responsabilità sociale evangelica. Periodi che succedettero Losanna sono stati caratterizzati dall’esplorazione di cosa significhi questa responsabilità, senza sviarsi “nell’evangelo sociale” che aveva riscosso il disagio liberale nei confronti dell’autorità biblica e superando la scarsa sensibilità sociale del neo-fondamentalismo. Sia il congresso di Chicago che Losanna convergono sul fatto che la Bibbia è il motore di una testimonianza che non si accontenta più di alludere solo i bisogni dell’anima del singolo individuo all’interno della fede cristiana, ma desidera rendere ragione di una storia di salvezza che abbraccia tutto l’uomo e tutto il mondo nel suo complesso.
L’IRRITAZIONE SECOLARE
Anche la società secolarizzata, per quanto può, s’interroga sul ruolo della Bibbia nel discorso pubblico che verte, soprattutto, su temi di carattere etico. La questione si dirige verso il problema riguardante il peso e il posto dei testi sacri nell’argomentazione pubblica all’interno della società laica e plurale, e quale posto deve avere la Bibbia nelle procedure deliberative o nei dibattiti pubblici del mondo moderno. L’idea di fondo maggiormente diffusa è che più si tengono alla larga i testi religiosi, migliore sarà la salute della democrazia, ad esempio la Bibbia viene associata emotivamente al pericolo del fondamentalismo, maggiormente nei paesi in cui la Bibbia ha storicamente avuto un ruolo preminente nella scena pubblica e che ora sono attraversati dalla spinta secolarizzatrice, un esempio lampante può essere l’Italia ciò accade in misura inferiore poiché la Chiesa cattolica ha raramente argomentato le proprie posizioni pubbliche sulla base della Bibbia.
Marco Lanzarotta | notiziecristiane.com
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