Lettura Biblica. Apocalisse 14:8 “Poi un secondo angelo seguì dicendo: Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni del vino dell’ira, della sua prostituzione”.
La città di Babilonia è menzionata per la prima volta, nel libro della Genesi cap. 10, ed ha raggiunto il punto di massimo splendore sotto Nabucodonosor: 2°, nel 605 a.C. Nel Nuovo Testamento, questa città, sarà utilizzata come un “Simbolo” di tutto ciò che si oppone a Dio, divenendo perciò figura di tutto ciò che è “Confusione”. “Alla fine dei tempi, però, cadrà miseramente e si dirà come è scritto… “Poi un secondo angelo seguì dicendo, “Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni del vino dell’ira della sua prostituzione” (Apocalisse 14:8). “Egli gridò con voce potente!”. “È caduta è caduta, Babilonia la grande!”. “È diventata ricettacolo di demoni, covo di ogni spirito immondo, rifugio di ogni uccello impuro e abominevole” (Apocalisse 18:2). Essendo Babilonia figura e simbolo di tutto ciò che contrastava a Dio, nondimeno, anche in quella città, vi era la Chiesa: “Sposa di Cristo”. Una chiesa esemplare che fedelmente si adoperava, in tutto per tutto nel fare la volontà di Dio… (1 Pietro 5:13). Nei commentari biblici, Babilonia è rappresentata come la gran potenza mondana che si contrappone al popolo eletto: in ciò essa possiede in comune con l’Egitto, l’odio per Israele; ma mentre quest’ultimo raffigura il mondo del peccato nel suo aspetto seducente, Babilonia lo è nel suo aspetto più terrificante… il peccato come violenza, strage e minacce per distruggerlo dalla terra. Questa valutazione su Babilonia riflette, infatti, l’orrore delle invasioni, Assiro babilonesi e ciò è rimasto indelebilmente nella memoria d’Israele. A causa della mondanità, Israele cadde nell’idolatria e Dio lo giudica. “Voi portaste la tenda di Moloc e la stella del dio Romfàn, immagini che voi faceste per adorarle”. “Perciò io vi trasporterò al di là di Babilonia” (Atti 7:43). Israele aveva edificato con materiali non graditi a Dio. “Si dissero l’un l’altro, ”Venite, facciamo dei mattoni cotti con il fuoco!” Essi adoperarono mattoni anziché pietre, e bitume invece di calce” (Genesi 11:3). Babilonia simboleggia da una parte, il mondo del peccato, ma anche come lo strumento, del castigo divino. Una volta, però, compiuto il giudizio su Israele, sarà Dio stesso a giungere inaspettatamente in Babilonia riversandogli un castigo degno. I profeti, infatti, annunciano la caduta di Babilonia con accenti trionfali (Isaia 13: 19). “Babilonia, lo splendore dei regni, la superba bellezza dei Caldei, sarà come Sodoma e Gomorra quando Iddio le sovvertì”. Di Babilonia, famosa per i suoi giardini pensili, i templi, il palazzo imperiale, non restano che alcune rovine. In ogni caso, come abbiamo già detto, in Babilonia esisteva ed operava, anche ai tempi apostolici, una comunità che predicava la verità dell’Evangelo, Pietro la visitava e da lì…, fa pervenire i saluti alle chiese della dispersione del Ponto, della Galazia, della Cappadocia, dell’Asia e della Bitinia, “La chiesa che è in Babilonia eletta come voi, vi saluta; e così fa Marco, il mio figlio” (1 Pietro 5: 13).
Fonte: http://www.paroledivita.org/
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