Un milione di bambini in fuga dalla Siria

MDF36460_3_38807361Unicef e Unhcr denunciano la grave situazione dell’infanzia nel Paese, dove più della metà dei rifugiati sono minori. La maggior parte dei piccoli profughi (740mila) hanno meno di 11 anni. Più di 3.500 bambini hanno lasciato la Siria senza la protezione dei genitori. Guterres: «È in gioco la sopravvivenza di un’intera generazione». Un milione di bambini profughi, di cui più della metà (circa 740mila) ha meno di 11 anni. Questo il dramma dell’infanzia siriana. Bambini costretti ad abbandonare il proprio Paese per sfuggire a una guerra crudele che dura ormai tre anni. Bambini costretti a sopravvivere nei campi profughi dei Paesi limitrofi o ad attraversare il Mediterraneo su fragili imbarcazioni abbracciati ai genitori o a un parente.
La denuncia viene dal Unicef e dall’Alto Commisariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. «Il milionesimo bambino rifugiato non è solo un numero – ha dichiarato Anthony Lake, Direttore generale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia – È un bambino reale, strappato alla propria casa, forse anche alla propria famiglia, e costretto ad affrontare orrori che noi possiamo comprendere solo in parte».Secondo i dati forniti da Unicef e Unhcr i bambini costituiscono la metà di tutti i rifugiati provocati dal conflitto in Siria. Molti di loro sono riusciti a raggiungere Libano, Giordania, Turchia, Iraq ed Egitto. Sempre più numerosi anche i siriani che fuggono verso i paesi del Nord Africa e dell’Europa. All’interno della Siria – sostiene poi l’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani – circa 7mila bambini sono stati uccisi durante il conflitto, mentre le stime di Unhcr e Unicef dicono che oltre 2 milioni di bambini sono sfollati all’interno del paese.
Tantissimi anche i bambini e gli adolescenti che hanno attraversato da soli la frontiera siriana per cercare rifugio in Giordania, Libano e Iraq. SI tratta di oltre 3.500 bambini che, oltre alla paura e all’insicurezza della guerra, devono affrontare la minaccia del lavoro minorile, dei matrimoni percoci, del potenziale sftuttamento sessuale e il traffico di esseri umani.«Tutti noi dobbiamo condividere questa vergogna – ha aggiunto Lake – perché mentre noi lavoriamo per alleviare le sofferenze di coloro che sono colpiti dalla crisi, la comunità globale ha mancato alla propria responsabilità nei confronti di questo bambino. Dovremmo fermarci e chiederci come possiamo, in tutta coscienza, continuare a deludere i bambini della Siria».
«Ciò che è in gioco adesso non è altro che la sopravvivenza e il benessere di una generazione di innocenti», ha proseguito l’Alto Commissario Onu per i Rifugiati António Guterres, a capo dell’Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati. «I giovani della Siria stanno perdendo le proprie case, i propri famigliari e il proprio futuro. Anche dopo che hanno attraversato un confine internazionale e raggiunto la sicurezza, sono traumatizzati, depressi e bisognosi di trovare una ragione di speranza».

Da Avvenire.it


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