Avidità: desiderio ardente e smodato (che manca di moderazione). L’avidità del credente, è quella di servire con fede e amore la ricchezza del valore inestimabile, che è Gesù Cristo “la Parola di Dio”.
Proverbi cap. 15 v. 27 Chi è avido di guadagno mette nei guai la sua stessa casa, ma chi odia i regali vivrà.
Salomone figlio di Davide re d’Israele, in questo proverbio del cap. 15 v. 27 fa riferimento all’individuo avido di denaro e senza guida spirituale che fa del male e danneggia sé stesso e rende infelici chi gli vive accanto, la sua mente è rivolta al suo guadagno e ad ottenere e soddisfare i suoi desideri carnali, e chi si lascia corrompere dai suoi averi, riceverà la stessa condanna, cioè il fuoco eterno. Per chi non si lascia corrompere e non cade nella sua trappola, Dio lo benedirà grandemente poiché ha ubbidito alla Parola di Dio, salverà la sua anima in eterno.
Ecclesiaste cap. 5 v. 10 Chi ama il denaro non si sazia di denaro, e chi ama le ricchezze non ne trae profitto. Anche questo è avidità. Ecclesiaste, il significato di questa parola è piuttosto incerta, ma essa viene quasi sempre tradotta con il termine “predicatore a colui che si rivolge ad un’assemblea”. Il predicatore, istruisce l’assemblea dei credenti, a riguardo della vita umana, che senza Dio è inutile e priva di significato. Con la sua sapienza egli parla dell’illusione delle ricchezze, e di chi ama il denaro, divenendo avido e volendone sempre di più e non né è mai sazio; questa brama lo rende insensibile ai bisogni altrui, poiché il suo cuore è ormai di pietra. Tutto ciò è avidità, e porta al peccato e alla morte seconda che è l’inferno. Dio nella sua grande misericordia ha mandato in mezzo a noi il suo santo figliuolo, che tramite il suo sacrificio sul duro legno della croce, ha dato a tutti noi peccatori, una possibilità per la salvezza delle nostre anime che è la Parola di Dio.
Matteo cap. 27 v. 5 Ed egli, gettati i sicli d’argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi.
Giuda soprannominato Iscariota per non confonderlo con l’altro Giuda apostolo. Egli camminava con Gesù, aveva visto i suoi miracoli, ascoltato gli insegnamenti e mangiato con Lui il suo pane, ma per la sua avidità, tradì Gesù per trenta sicli d’argento con i sacerdoti e gli anziani. Ma quando vide che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò il denaro ai sacerdoti che li ripresero anche se erano sporchi di sangue innocente e andò a impiccarsi.
Tutto ciò è a testimonianza del fatto che l’avidità per il denaro porta l’uomo a fare del male senza rendersene conto, e che degli innocenti vengano coinvolti come fecero con Gesù. Il denaro non è per sempre, ma la salvezza dell’anima in Cristo Gesù è in eterno.
I Timoteo cap. 6 v. 10 L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali e per averlo grandemente desiderato, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti dolori.
L’apostolo Paolo, in questa epistola indirizzata a Timoteo al cap. 6 v. 10, spiega che tutto il male deriva dall’amore per il denaro, essendone la causa principale; infatti l’avidità per esso genera invidia, contese, furto, disonestà, sregolatezza egoismo, frode ecc., e tutto ciò genera peccato e mancanza di fede in Dio. Paolo non parla del denaro in sé, ma dell’amore per esso.
Chi possiede del denaro fra i credenti e lo usa per fare del bene al suo prossimo e alla chiesa di Dio, senza secondi fini, deliberatamente riceverà grandi benedizioni del nostro Signore e Salvatore Cristo Gesù.
Amen. Sorella Concetta – trascrizione sorella Marta | Accademiajeshuaeuropa.it
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