Caro lettore questa storia che sto per raccontare potrebbe sembrare una favola, ma posso assicurarti di averla vissuta! Nata in una famiglia che si dichiarava credente (ma che in realtà era credente solo nell’esteriorità), sono cresciuta frequentando la chiesa cattolica, partecipando anche attivamente a tutte quelle che venivano definite opere di bontà. Posso dire che fin da piccola ho sempre amato il Signore anche perché mia nonna, l’unica cristiana evangelica nella nostra famiglia, non perdeva mai un’occasione per raccontarmi o leggermi dalla Bibbia qualche parabola.
La sera, a letto, l’ ultimo pensiero era rivolto al Signore; quando parlavo con Lui riuscivo a non sentirmi sola nella mia camera.
Ricordo che a volte, quando avevo più paura, non dicevo “amen” come conclusione alla preghiera perché pensavo, così facendo, di non congedare il Signore e di averlo con me per tutta la notte. Ovviamente le mie preghiere, anche se con meno entusiasmo, erano rivolte pure a Maria perché la mia ignoranza biblica mi impediva di “rendere il culto solo a Dio” (Luca 4:8).
E così mi addormentavo certa di essere giusta.
Nel 1980 mia nonna morì, ma conoscendo il suo intimo rapporto col Signore, qualcosa mi diceva che lassù lei era più felice. La sua testimonianza d’amore per Dio lasciò nella nostra famiglia un segno tangibile, tanto che due miei zii cominciarono a frequentare la chiesa evangelica e poco tempo dopo accettarono Gesù come loro personale Salvatore. Furono loro che mi dissero che solo Gesù poteva ascoltare le mie preghiere e che Maria era morta in attesa di giudizio. Così quando arrivò il giorno del mio matrimonio, davanti all’altare pregai il Signore in questo modo: “Signore , io non so se questa chiesa che ho sempre frequentato sia quella giusta, ma una cosa mi è chiara, oggi non è un prete che mi sposa , ma Tu!”.
Iniziò quindi da quel giorno la mia vita accanto ad un’ altra persona.
L’amore verso i bambini ci spinse subito a ricercarne uno tutto nostro e ci ritrovammo entro la fine di quello stesso anno ad affrontare i primi problemi. Questo figlio, già così tanto amato e desiderato, non arrivava ed il perché rimase sconosciuto per tanto tempo. Iniziammo ad inoltrarci nel mondo della medicina e cominciammo ad assumere farmaci per favorire il concepimento, ma queste medicine fecero scaturire altre conseguenze che mi portai dietro per ben cinque anni.
Intanto le mie preghiere, anche se solo serali, continuavano ma incominciavo a non essere più sicura che Dio mi ascoltasse.
A metà del 1986 eravamo in piena crisi coniugale; quel bambino che avrebbe dovuto legarci ci stava dividendo. I nostri nervi erano a fior di pelle e le nostre incomprensioni si moltiplicavano.
Fu così che invitai mio zio a casa mia per leggermi e spiegarmi la Bibbia. Notavo che sapeva spiegarmi la Parola molto bene, ma nel frattempo avevo paura che potesse ingannarmi portandomi false verità. Fui infatti soddisfatta quando mi disse: “Leggi la tua Bibbia e comincia dal Nuovo Testamento e scoprirai che quel che ti dico è tutto scritto!”.
Il mio bisogno di aiuto in quei momenti pieni di amarezza, il mio amore, anche se mai dichiarato, nei confronti del Signore mi portarono a leggere la Bibbia, cominciando proprio dal Nuovo Testamento. Ogni giorno leggevo e mi lasciavo affascinare sempre più dalla vita di quell’uomo (Gesù) che dicevo di amare, ma che non conoscevo; eppure una voce dentro di me mi diceva “Quandi finirai di leggere questo libro tu morrai.” Testarda, quasi per sfida, lo finii, ma non morii…almeno col corpo!
Domandai al Signore di farmi innamorare ancora una volta di mio marito, e così avvenne. Ci sentivamo pronti ad iniziare la nostra guerra per ottenere il nostro amato bambino.
Nonostante la conoscenza su Cristo che avevo acquisito leggendo il Nuovo Testamento, decisi che non avrei più frequentato più nessuna chiesa; cambiare religione era una cosa impossibile perché mio padre mi fece sapere che se io avessi cominciato a frequentare la chiesa evangelica non avrebbe più voluto vedermi.
La mia è sempre stata una famiglia molto unita, ma in quel frangente mio padre fu irremovibile. Era comunque anche vero che l’insegnamento cattolico non aveva ritrovato riscontro durante la mia lettura biblica quindi, l’unica cosa da fare era astenermi dal frequentare qualsiasi chiesa, persino mio zio.
Ricominciai allora a recarmi da svariati dottori in tutta Italia, fino a quando ottenni un incontro da un luminare della fecondazione in vitro; era gennaio del 1989 e il mio appuntamento per questo grande momento veniva programmato per il mese di luglio.
Ma una notte, nel mese di maggio, mi apparve in sogno una scritta in caratteri cubitali: SALMO 128.
Così la prima cosa che feci quando mi alzai fu quella di leggere subito nella Bibbia quel Salmo, iniziando la mia lettura dalla fine del salmo 127. Alla fine della mia breve lettura una pace profonda mi invase il cuore e una certezza infinita mi fece decidere di battezzarmi pubblicamente nel nome di Gesù.
Oggi, caro lettore, ti posso dire di aver preso la decisione più grande e importante della mia vita; da quel giorno tutto è cambiato, il Signore è diventato la mia ragione di vita e mi ha sostenuta in tutti gli affanni e i dolori.
Decisi che Cristo sarebbe stato il mio dottore e rinunciai ad ogni cura medica o tentativo di fecondazione artificiale e dopo solo un anno dalla mia conversione il Signore Gesù, nella sua immensa generosità, mi donò, il mio primo bambino e dopo quattro anni il secondo.
Il Signore è fedele!
Mentre ti scrivo i miei due bambini sono qui, accanto a me, ma ancor più importante è la presenza dell’Iddio dell’impossibile!
Il Signore ti benedica!
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