Era un fenomeno particolarmente in voga negli anni 80 che ha visto il suo lento declino degli anni 90. Ma per la legge dei corsi e ricorsi, sembrano ritornati alla riscossa…stiamo parlando degli EMO.
L’etimologia del termine deriva da emo-zione, anche se tuttavia non si può fare a meno di notare un esplicito riferimento al sangue (emo in greco vuol dire sangue). Non è un caso che i loro blog siano pieni di immagini buie, scure, talvolta sanguinolente…
E poi quell’affinità per le lamette, quella moda della lametta da portare sempre con sé, simbolo di un disagio interiore, di un desiderio autolesionista… Lametta con cui sfregiarsi talvolta per mostrare orgogliosi i propri tagli e dimostrare il proprio dolore, il proprio desiderio di riscatto, la mancanza di affetto.
Ed internet pullula di filmati di giovani che si sfregiano per un puro gusto di provare dolore e per denunciare il proprio malessere, nella speranza che qualcuno si accorga di loro.
Si riconoscono dall’abbigliamento e dal look stile skate: sia i ragazzi che le ragazze usano spesso jeans stretti ed aderenti, hanno una lunga frangia asimmetrica in testa, capelli filzati che coprono gli occhi spesso marcatamente truccati di nero in ambo i sessi. Hanno t-shirt aderenti raffiguranti le band preferite, cintura con borchie colorate di tonalità accese, scarpe da skater o in generale scarpe nere. Frange esagerate, capelli sparati alla JEM e le holograms…
Si ispirano ai leader di alcune band sulla cresta dell’onda come Tokio Hotel o Avril Lavigne (che dicono però di odiare). Ascoltano My Chemical Romance Funeral for a Friend Bring me the Horizon, Taking Back Sunday, Thrice e Finch, Something Corporate, Taking Back Sunday, I Bless the fall, Silverstein e gli Avnged Sevenfold, tanto per citarne alcuni… Spaziando dal punk rock, al pop punk, al melodic hardcore… L’abbigliamento mostra un incrocio punk-gothic, ma guai a dirlo ad un Emo, perché per loro gli Emo sono Emo e basta!
Questo life style neanche a farlo apposta nasce negli States ed è legato ad un pensiero piuttosto disfattista frutto di un disagio sociale che affonda le radici nella disgregazione del nucleo familiare. Gli adolescenti emo nella maggior parte dei casi soffrono profonde lacerazioni interiori dovute generalmente ad incomprensioni e mancanze d’amore…
Attraverso il look stravagante, per mezzo dell’autolesionismo, cercano di attirare l’attenzione, alla disperata ricerca di quell’amore che non riescono a trovare in un ambiente che spesso si mostra indifferente nei loro confronti!
Questi ragazzi vanno aiutati, non si può lasciarli scivolare verso il baratro della depressione in età adolescenziale, non si può permettere che vite tanto preziose vengano stroncate prematuramente perché non hanno incontrato mai nessuno che ha saputo trasmettere loro un amore autentico…
La vita si fonda sulla speranza, l’uomo vive di speranza e questi ragazzi non sanno che cosa sia, perché non hanno trovato nessuno che gliel’abbia annunciata! Dietro questo disagio giovanile c’è l’opera del maligno che attraverso la distruzione delle famiglie sta ora raccogliendo i frutti della morte: giovani senza speranza, giovani che odiano il sistema, la famiglia, Dio, perché non sanno cosa sia l’amore vero.
Giovani che tuttavia sentono in profondità un desiderio di riscatto, l’anelito di un amore che grida dentro di loro un bisogno disperato di autenticità, di verità, di senso!! In realtà sono anime abbandonate nelle grinfie di un seduttore che quotidianamente li rende sempre più simili a sè nel corpo e nello spirito, accecando le loro esistenze.
da: Amicib.org/
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