AVERE O ENTRARE? 

Sapete che Gesù rovescia le prospettive umane? II Vangelo di Matteo e di Marco raccontano di uno che chiede a Gesù cosa deve fare per AVERE la vita eterna.

 L’uomo spesso vuole AVERE, non solo beni materiali ma anche “beni spirituali“, compresa la Vita eterna che è una porzione del Regno di Dio; il che di per sé, non sarebbe un errore ma il Signore offre, invece, prima la possibilità  di mettersi in cammino per ENTRARE nel Regno di Dio.

È un cambiamento non da poco come prospettiva! Anche un Dottore della Legge e un notabile malgrado il vocabolario più adeguato – hanno studiato – hanno la stessa posizione di fondo: “Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”. Vogliono possedere.

 Gesù rispondendo gli parla non di possesso della Vita ma di esperienza della Vita: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”. (Luca 10:25-28 e Luca 18:18-27). Gesù insiste molto sul concetto di entrare: “si entra nella vita” (Matteo 18:8-9; Marco 9:43-47), per la porta stretta (Luca 13:24), nella conoscenza (Luca 11, 52), nella nube dell’esperienza di Dio (Luca 9, 34), si entra nel Regno di Dio attraverso il battesimo di acqua e Spirito (Giovanni 3:4-5), il figlio maggiore non vuole entrare nella casa del Padre (Luca 15:28)…

 La vita stessa di Gesù è un cammino che gli permette di entrare nella sua gloria. Dice ai discepoli di Emmaus: “Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. (Luca 24:26).

Ed è così per i discepoli: Barnaba e Paolo ritornano nelle comunità che hanno fondato “confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede “perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni”. (Atti degli Apostoli 14:22).

La lettera agli Ebrei, come la parabola delle dieci vergini (Matteo 25:1-13) accenna ad una porta che si chiuderà, a un tempo favorevole per entrare nel riposo di Dio, ossia nel santuario (Ebrei 4:1.11.19). L’Apocalisse invita ad entrare nella città santa (Apocalisse 22:14).

“Avere” significa che, anche a costo di molta attività, voglio arricchirmi spiritualmente, accumulare con il mio io al centro. Di fatto, il mio orgoglio e’ solo mascherato. L’ Avere diventa così statico. “ Entrare” indica invece un movimento, un alzarsi da protagonisti ma non più con l’io al centro, e la condizione che pone Gesù per questo cammino è di lasciare, spogliarsi di sé.

 Un percorso, non immediato, non comune né statico e soprattutto, differente per ogn’uno di noi, perché il nostro stesso vissuto e’ diverso. Un percorso però fondamentale: Chi non lascia al Signore di trasformare giorno per giorno la propria vita in risurrezione, rischia di morire senza sapere perché è vissuto.

Vincenzo  Lipari

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