Non si fermano le ondate di violenza a carico dei cristiani, siamo in piena persecuzione dove i cristiani sono diventati dei bersagli mobili così come bersagli preferiti dagli stessi estremisti sono i locali di culto.
Un attacco militare con bombardamenti è stato compiuto dai Talebani a carico di una chiesa protestante e di una chiesa cattolica nel quartiere di Youhanabad a Lahore, Città del Pakistan.
L’attacco ha causato complessivamente 14 morti e 68 feriti; questo non è altro che il concretizzarsi in modo cruento e sanguinoso della situazione difficile e precaria in cui sono costretti a vivere i cristiani che subiscono quotidianamente discriminazioni di carattere sociale ed istituzionale, oltre alle minacce di violenza fisica e morale che incitano all’odio e alla persecuzione dei nostri fratelli e delle nostre sorelle in Cristo; il tutto in un contesto politico-istituzionale pakistano che non mette in atto efficaci politiche di contrasto a questa “cultura dell’odio”, anzi alcuni politici sembrano avallare questa cultura di violenza o con gesti palesi ovvero in forma tacita senza condannare pubblicamente gli attentati a carico dei cristiani.
Le istituzione cristiane e le chiese in Pakistan sono in condizione di sicurezza estremamente precaria; Emmanuel Yousaf Mani, direttore nazionale della Commissione nazionale di Giustizia e Pace (Ncjp) ha detto che il TTP (gruppo talebano delPakistan) ha ucciso molti cristiani: “Siamo solidali con le famiglie delle vittime e condannare l’estremismo.
La nostra preghiera sia quella che il Signore possa preservare le vite dei cristiani in questi paesi dove la persecuzione a danno dei cristiani è all’ordine del giorno con un numero di perdite di vite non indifferente; e che possa preservare la fede molto provata di questi nostri cari che rischiano la vita ogni giorno per la loro manifesta appartenenza a Cristo.
Alessandro Landolina – notiziecristiane.com
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