A seguito della brutale esecuzione del pastore Andimi, l’organizzazione interdenominazionale ha criticato il Governo nigeriano per la sua incapacità di contrastare la violenza contro i cristiani.
La Christian Association of Nigeria (CAN) ha indetto tre giorni di preghiera e digiuno dopo l’esecuzione del rev. Lawan Andimi per mano di Boko Haram lunedì scorso.
L’organizzazione interdenominazionale ha pronunciato aspre critiche contro il Governo federale nigeriano per la sua incapacità di contrastare attacchi e rapimenti effettuati contro i cristiani da Boko Haram e dalla Provincia dell’Africa occidentale dello Stato Islamico (ISWAP) nel nord-est della Nigeria.
Alcune fonti sostengono che il pastore Andimi è stato ucciso non solo perché si è rifiutato di rinnegare la sua fede in Cristo, ma anche perché la CAN non sarebbe riuscita a raccogliere fondi sufficienti per soddisfare le richieste di riscatto dei rapitori.
«Ricordiamo con tristezza che il rev. Lawan Andimi, mentre era prigioniero, ha fatto un appello appassionato alla leadership della sua chiesa e al Governo federale affinché intervenissero in suo soccorso», ha detto Kwamkur Samuel Vondip, direttore degli affari pubblici e legali della CAN, in una lunga dichiarazione rilasciata a The Christian Post.
«La chiesa ha fatto tutto ciò che era in suo potere per garantire la liberazione sicura di questo pastore, ma non è stato possibile perché non avevano il potere militare per farlo».
Nella dichiarazione della CAN, si piange anche la morte del pastore luterano Denis Bagauri, che è stato ucciso da ignoti uomini armati nella sua casa domenica scorsa.
«La chiesa considera i continui rapimenti, le estorsioni e le uccisioni di cristiani e innocenti nigeriani come vergognosi per il Governo, che si vanta di aver vinto l’insurrezione. (…) È riprovevole e triste che ogni volta che il Governo esce per reclamare la sconfitta dell’insurrezione, vengano commessi più omicidi ai danni del nostro popolo».
Sarebbero almeno 1.000 i cristiani uccisi dai radicali di Boko Haram e dai Fulani nel 2019. Alla luce dei fatti è difficile per i leader di CAN credere che il Governo federale, sotto il presidente Mohammadu Buhari, «non stia colludendo con gli insorti per sterminare i cristiani in Nigeria».
CAN ha invitato il Governo federale a garantire la liberazione dell’adolescente cristiano Leah Sharibu e di centinaia di altre vittime che sono state rapite da Boko Haram e da ISWAP.
«Un governo che non è capace di proteggere il suo popolo è un governo fallito», ha affermato CAN.
La dichiarazione della CAN si conclude con una serie di domande per le quali “chiede risposte”. Ad esempio: «Il Governo può dirci cosa hanno fatto da quando il rev. Andimi ha chiesto loro aiuto?»; «C’è qualche speranza che la nostra sicurezza sia garantita sotto questo Governo?»; «Se le agenzie di sicurezza affermano che i terroristi operano al di fuori del paese, perché è possibile che questi teppisti invadano il paese, uccidano, mutilino, brucino e rapiscano senza alcun controllo da parte delle agenzie di sicurezza?».
«Finché il Governo non riuscirà ad affrontare la realtà, questi criminali non fermeranno i loro crimini. Stiamo perdendo la speranza nella capacità del Governo di proteggere i nigeriani, in particolare i cristiani, che sono diventati una specie in pericolo».
La Nigeria è al 12° posto della World Watch List 2020 formulata da Open Doors che elenca le peggiori nazioni al mondo in termini di persecuzioni cristiane. David Curry, amministratore delegato di Open Doors USA, durante una conferenza stampa la scorsa settimana ha avvertito che l’ascesa dell’estremismo islamico in Nigeria si sta allargando in Camerun e in Burkina Faso.
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha aggiunto per la prima volta a dicembre la Nigeria alla sua «lista di controllo speciale» di paesi che compiono gravi violazioni della libertà religiosa.
Numerosi attivisti per i diritti umani e la libertà religiosa hanno chiesto al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di nominare un inviato speciale per monitorare la situazione in Nigeria e nella regione del Lago Ciad.
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