Bhubaneswar – Un tribunale dell’Orissa ha assolto Ghanashyam Mohanta e Ranjan Mohanta, due uomini che erano accusati di aver partecipato, insieme ad altri 16 estremisti, all’uccisione del missionario evangelico australiano Graham Staines e dei suoi due figli minorenni, avvenuta nel 1999 appiccando un rogo alla roulotte dove si trovavano, nel villaggio di Manoharpur, nello stato di Orissa. Tra i colpevoli accertati, Dara Singh e il suo aiutante Mahendra Hembram stanno scontando l’ergastolo, dopo una condanna comminata nel 2003. Ghanashyam e Ranjan erano invece stati arrestati nel maggio dello scorso anno, in base a nuove indagini e testimonianze. L’avvocato difensore dei due ha detto che gli imputati sono stati assolti per mancanza di prove: l’accusa infatti non è riuscita a produrre prove inconfutabili a carico dei due, in quanto la moglie del missionario, cristiano protestante, non è riuscita a identificarli con certezza.
Il 22 settembre 2003 un giudice aveva emesso una condanna a morte per Dara Singh e all’ergastolo per altri dodici imputati. Tuttavia, nel 2005 l’Alta corte dell’Orissa ha commutato la pena capitale di Dara Singh in ergastolo. La Corte ha poi confermato l’ergastolo per Hembram e assolto gli altri 11 uomini, accusati di aver partecipato al rogo. Dopo il ricorso della difesa, nel 2011 la Corte Suprema, terzo grado di giudizio in India, 2011 ha confermato la sentenza dell’Alta Corte.
Graham Staines e dei suoi figli, Timothy, 6 anni, e Philip, 10 anni, sono stati bruciati vivi nella notte del 22 gennaio 1999. Gladys Staines, moglie del missionario, già alcuni anni fa ha detto di aver perdonato gli assassini dei suoi familiari e di non provare rancore per loro. Staines e la sua famiglia avevano aperto un lebbrosario Baripada ed avviato attività missionarie nei distretti di Mayurbhanj e Keonjhar, in Orissa. L’omicidio di Staines è assurto a simbolo delle violenze compiute da radicali induisti contro i cristiani in India. (PA)
Fonte: http://www.fides.org/
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