Karachi (Agenzia Fides) – Con un clamoroso dietro-front, la polizia ha registrato il caso n. 74/21 contro la donna cristiana Tabitha Nazir Gill, secondo l’articolo 295 C del Codice penale pakistano, cioè per “aver usato commenti dispregiativi pronunciati o scritti, direttamente o indirettamente, che offendono il nome di Maometto o degli altri profeti”. Si tratta di uno degli articoli della famigerata legge di blasfemia che fa tante vittime in Pakistan e che viene di frequente abusata e tirata in ballo per vendette personali .
Tabitha Nazir Gill, rinomata cantante evangelica cristiana che lavora come infermiera al Sobhraj Maternity Hospital della città di Karachi, è stata accusata di blasfemia il 28 gennaio mattina dai suoi colleghi. E’ stata percossa e torturata dal personale e dai visitatori dell’ospedale fino a quando non sono arrivati i funzionari di polizia che l’hanno tratta in custodia. .
Come riferito ieri dall’Agenzia Fides (vedi Fides 29/1/2021) dopo aver indagato sul caso , i funzionari di polizia della stazione di polizia di Aram Bagh, hanno rilasciato la donna senza formalizzare alcuna accusa. Nel pomeriggio del 29 gennaio, un folla si è radunata davanti all’ufficio di polizia protestando per il rilascio della donna e facendo pressioni per la sua incriminazione: i funzionari di polizia hanno dunque registrato la denuncia a carico della donna. Secondo il First Information Report (FIR), registrato presso la stazione di polizia, firmato e depositato da Saba Wasi, una delle infermiere musulmane dell’ospedale, Tabitha è accusata di aver pronunciato commenti dispregiativi contro i profeti Adamo, Abramo e Maometto e di aver proclamato il nome di Gesù ai pazienti.
P. Nazir John, Cappellano dei Medici cristiani dell’Arcidiocesi di Karachi, parlando a Fides ha detto: “Sono molto triste nel sapere dell’incidente accaduto con Tabitha. La conosco personalmente, è donna dalla profonda fede, e ama cantare inni religiosi. Ho visto i video in cui la percuotono e la torturano per spingerla a confessare il reato a a scrivere delle scuse. Sinceramente non credo alle accuse mosse contro di lei: non credo che, da persona dedita e responsabile, possa ver ferito i sentimenti religiosi altrui; inoltre , nella professione infermieristica, ha sempre lavorato senza alcuna discriminazione di credo e casta”.
Il caso si presenta come l’ennesima strumentalizzazione della legge di blasfema dato che tutto sembra sgorgato da un litigio avvenuto tra le infermiere in ospedale. Alcuni musulmani lo riconoscono e difendono Tabitha. Un’infermiera musulmana che lavora con Tabitha Gill, nel suo messaggio inviato a Fides, nota: “Condanno le brutali torture inflitte da personale ospedaliero, visitatori e pazienti, contro Tabitha; non ci sono prove che abbia usato commenti dispregiativi su qualcuno. M vi sono i filmati in cui si vede bene che è stata torturata e picchiata in ospedale ”. Aggiunge: “Siamo tutti esseri umani uguali, lavoro da anni con infermiere cristiane e non ho mai visto alcuna di loro compiere atti irresponsabili. Secondo la nostra professione, prestiamo giuramento di servire l’umanità, senza alcuna distinzione, nè discriminazione religiosa . Chiedo inoltre al personale medico del nostro ospedale di non rovinare il nome dell’Islam trasformando questioni personali in una questione religiosa: malintesi personali possono essere affrontati e risolti con l’aiuto della direzione dell’ospedale ”.
Rana Mehboob Ali, un uomo musulmano presente nel nosocomio, condivide i suoi pensieri con Fides: “Quando i funzionari di polizia hanno indagato sulla questione e non hanno ritenuto colpevole la donna cristiana, allo stesso tempo ho anche fatto appello ai funzionari del governo affinché prendano atto dell’incidente. Quanti calpestano i diritti individuali e si fanno giustizia da soli dovrebbero essere puniti; l’accusa di blasfemia non può essere decisa da semplici individui, per possono agire per ragioni personali, nè registrata sull’onda di una protesta popolare. Dobbiamo lasciare che i cittadini delle minoranze religiose vivano in pace in Pakistan”.
(AG-PA) (Agenzia Fides 30/1/2021)
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