New Delhi (Agenzia Fides) – I francescani dell’India si sono ritrovati a pregare e digiunare insieme con i fedeli protestanti di altre confessioni per un tempo ininterrotto di 51 ore. Alte comunità cattoliche sparse sul vasto territorio della nazione del subcontinente indiano si dedicano all’adorazione eucaristica; molte sono le veglie di preghiera organizzate da gruppi ecclesiali e movimenti giovanili. Così la Chiesa indiana ha risposto all’appello lanciato dalla Conferenza episcopale dell’India (CBCI), che ha chiesto di organizzare per oggi, 22 marzo, a livello locale, una giornata di preghiera e digiuno in vista delle dalle elezioni generali, il cui lungo processo inizierà il 14 aprile, per concludersi, dopo sette tappe di voto, il 1° giugno (Vedi Fides 18/3/2024).
Individuando alcune questioni di grande rilevo che agitano il paese – povertà, sviluppate economico, disoccupazione, migrazioni, coesione sociale, polarizzazione religiosa nei rapporti intercomunitari, tra le altre – i Vescovi indiani hanno voluto invitare i fedeli a una speciale preghiera e digiuno, nel tempo di Quaresima, con una proposta che è stata accolta spontaneamente anche da altre confessioni cristiane, e che ha assunto dunque un carattere ecumenico.
Nella lettera diffusa e firmata da Anil Couto, Arcivescovo di Delhi e Segretario generale della CBCI, si invitano i cattolici a “unirsi in preghiera per un periodo continuo di almeno 12 ore”, al fine di “avvicinare i nostri cuori alla volontà di Dio e offrire le nostre suppliche per la purificazione della Chiesa e per il bene della nostra nazione”. Accogliendo l’invito dei Vescovi, le varie comunità indiane hanno scelto una modalità specifica per vivere la giornata, alcuni celebrando una Messa, altre fermandosi in un tempo di Adorazione del Santissimo Sacramento, altre rivolgendosi alla Vergine Maria e supplicandola di proteggere la nazione, pregando con il Rosario. L’importante è che la giornata viene celebrata “come momento di profonda riflessione spirituale, penitenza e rinnovamento per l’intera Chiesa indiana”, si afferma. “Offriamo i nostri sacrifici e le nostre preghiere con il cuore aperto alla volontà di Dio, confidando nella sua misericordia e provvidenza”, rimarca il testo della missiva.
I Vescovi si sono detti preoccupati, nell’ultima assemblea generale del febbraio scorso, soprattutto per episodi di polarizzazione religiosa che danneggiano l’armonia sociale nel Paese, alimentando le divisioni, incitando all’odio, erodendo la filosofia pluralista che da sempre caratterizza l’India (vedi Fides 9/2/2024) .
Parlando per l’occasione, mons. Thomas J. Netto, Arcivescovo di Trivandrum, nello stato del Kerala, auspica che i cattolici “sensibilizzino sull’intolleranza religiosa nel Paese”, cresciuta da da quando è salito al potere il partito “Bharatiya Janata Party”, guidato del primo ministro Narendra Modi che cerca, con queste elezioni del 2024, il suo terzo mandato alla guida del paese.
Fedeli in rappresentanza di varie confessioni cristiane si sono riuniti nello stato di Assam, in India nordorientale, per pregare per la pace e l’armonia nella nazione, in un clima di tensione dato che, nelle scorse settimane, si sono registrati episodi di intimidazione e aggressioni contro le istituzioni cristiane da parte di alcuni gruppi isolati. I fedeli dell’Assam si sono allarmati quando un gruppo estremista induista ha dato alle scuole cristiane dell’Assam un ultimatum chiedendo di rimuovere tutti i simboli cristiani. All’assemblea di preghiera, tenutasi nella cittadina di Udalguri, hanno partecipato cristiani di varie denominazioni, di diverse comunità etniche e linguistiche dell’Assam. L’ampia partecipazione spontanea, hanno riferito gli organizzatori, riflette la preoccupazione della gente per la pace, la giustizia, la parità di diritti di tutti i cittadini, esprimendo il desiderio comune di una società più unita e pacifica.
Secondo l’ultimo censimento nazionale (2021), la popolazione dell’India (1,4 miliardi di abitanti) è al 79,8% di indù, mentre i musulmani sono il 14,2% e i cristiani il 2,3%.
(PA) (Agenzia Fides 22/3/204)
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