Articolo 1730 del Catechismo Cattolico Romano

yourimage-1“L’articolo 1730” è un modo di pensare che cerca di affrontare quello che sembrerebbe a prima vista essere due linee di pensiero contrastanti; uno è Il libero arbitrio dell’uomo, e l’altra è la preconoscenza di Dio.

Il 1730 definisce che per essere veramente libero l’uomo, è impossibile che Dio conosca il futuro. Conoscendo il futuro, il futuro sarebbe già stato determinato, che significherebbe che l’uomo è impossibilitato a fare delle scelte libere non influenzate.

Il 1730 così, dipende tutto da una presupposizione… Il libero arbitrio dell’uomo. Questo tipo di libertà di volontà, non è semplicemente libertà di scelta. Tutti noi siamo certamente liberi di scegliere,  ma all’interno dei confini delle limitazioni fisiche umane. Per esempio, non possiamo scegliere di farci spuntare delle ali e volare, perché non è nella nostra natura avere questo potere. Allo stesso tempo tutti noi sappiamo che dobbiamo fare delle scelte per tutto il percorso della nostra vita. Il libero arbitrio, (cioè, la volontà libera dell’uomo di poter scegliere), definito dal 1730, è diverso dalle semplici scelte che fa l’uomo nel percorso della sua vita. Il 1730 è’ invece l’idea che un essere umano non è influenzato da Dio per fare una scelta anziché un altra, in pratica è l’asserzione che le nostre vite non sono dirette da un piano predeterminato.

Questa presupposizione che l’uomo ha libero arbitrio, (come sopra descritto), ci porta logicamente alla conclusione che Dio non conosce il futuro. Se Dio conoscesse il futuro, (dice il 1730), significherebbe che il futuro non è più “potenziale”, ma “attuale”, non più “scorrevole”, ma “ghiacciato”, (o fermo).

L’argomentazione in opposizione invece inizia con la prescienza di Dio, e dice che se Dio conosce quello che succederà, è impossibile per l’uomo avere un libero arbitrio veramente non influenzabile, e che il suo futuro è predeterminato.

L’articolo 1730 parte dal pensiero che l’uomo ha il libero arbitrio e arriva alla conclusione che Dio così, non può avere prescienza. Il problema è che la Bibbia ci dichiara che Dio ha prescienza, come ci descrive il salmista: I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo, e nel tuo libro erano già scritti tutti i giorni che erano stati fissati per me, anche se nessuno di essi esisteva ancora. (salmo 139:16).

Il 1730 ignora questo versetto, e si appoggia pesantemente su altri che descrivono Dio in termini di esistenza lineare umana, (Genesi 6:6; 22:12/Esodo 32:14/Giona 3:10). Per esempio, Genesi 6:6 ci dice che Dio si pentì. Come fa Dio a pentirsi se conosceva prima quello che sarebbe successo? Quando noi sperimentiamo il rimorso ed il pentimento, è di solito perché non possiamo preconoscere, (conoscere prima),  le conseguenze di certe azioni, e così non farle. La domanda giusta sarebbe; cosa ne sappiamo noi di come un essere onnipotente ed onnisciente si sente quando prova rimorso o si pente? E se Dio già sapesse che avrebbe sentito ed esperimentato questi sentimenti, ma decise che valeva la pena crearci lo stesso?

«Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie», dice l’Eterno. «Come i cieli sono più alti della terra, così le mie vie sono più alte delle vostre vie e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.» (Isaia 55:8,9).

 In conclusione, l’articolo 1730, fallisce, perché cerca di comprendere la mente di Dio, usando una mente limitata dell’uomo. Questo è come usare un martello per scrivere un codice HTML. E’ l’attrezzo sbagliato per il lavoro. Il miglior modo, ed il modo più sicuro per un uomo di venire alla Verità, è nel ascoltare ciò che Lui stesso ha dichiarato circa se stesso. Se ci sono delle cose che non possiamo capire in questo momento, o se crediamo lungo delle linee che non si conciliano con ciò che è scritto nelle Scritture, invece di camminare in delle filosofie che sono in contrasto totale alla Bibbia, dovremmo umilmente fidarci della Sua voce. (Proverbi 3:5–6/Giovanni 10:27/ Michea 6:8).

In fondo, se ci pensiamo bene, la maggior parte degli Evangelici e Protestanti sono in pratica dei Cattolici Romani, perché la loro scelta di venire a Dio e di camminare con Lui, non è determinata dalla prescienza e predestinazione secondo la volontà di Dio descritto in tutti i libri che compongono le Scritture, ma si basa sull’articolo 1730 del Catechismo Cattolico Romano secondo il libero arbitrio dell’uomo.

Dio ci dice che ha preordinato il futuro, come ci dice che in passato si è pentito di aver fatto l’uomo. Sembrerebbero due dichiarazioni contrastanti, ma a noi tocca solo accettarle e fidarci di Lui.

Su che cosa allora è basata la tua salvezza? E’ basata sulla Parola dichiarata di Dio nei tuoi confronti, anche se non capisci bene tutto, o è fondata sulla tua “libertà di scelta” che in fondo non è altro che un opera dell’uomo?

Sander Steall

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