La creazione di “Libra”, la moneta virtuale con cui sarà possibile effettuare pagamenti attraverso Facebook e scambiare denaro sui social network di tutto il web, probabilmente è lo scoop tecnologico più sensazionale dell’anno: infatti, è di questi giorni la notizia che il creatore di questa moneta virtuale, Mark Zuckerberg, vuole trasformare Libra in una valuta internazionale alternativa al “Bitcoin”, la prima criptovaluta che già viaggia elettronicamente in diversi paesi del mondo, per poi giungere a soppiantare il dollaro e rendere Libra in grado di dominare su scala globale l’e-commerce mondiale.
Si calcola che questa nuova moneta possa essere adottata potenzialmente da due miliardi e mezzo di persone, cioè l’equivalente di coloro che utilizzano regolarmente i social network, cui vanno aggiunti altri 1,7 miliardi di utenti che non posseggono un conto bancario e sono stanchi di pagare commissioni su carte di credito e per i servizi di pagamento digitale (paypal, ebay). Tuttavia, oggi esistono altre forme di pagamento internazionale il cui valore viene regolato da una specie di paniere di monete, ma trattandosi di monete ad alta diffusione e bassa incidenza di inflazione (euro, dollaro, yen, sterlina) ciò che non viene garantito è il tasso di cambio nelle singole valute. Libra, al contrario, verrebbe garantita da “asset” espressi in quelle specifiche monete, tanto che la sua piena operatività è stata fissata a gennaio del 2020. Almeno 27 partner stanno per entrare nel Consorzio Libra Association, il che dimostra come questo innovativo sistema digitale attraverso Facebook aspira al primato nel mercato elettronico della compravendita, e seppur vero che il mercato delle monete virtuali è regolato da direttive europee rigide, i nuovi sistemi di pagamento virtuale sembrano carenti nella sfera di vigilanza e di controllo fiscali; ciò dovrebbe favorire Libra affinché diventi un network di pagamenti vantaggiosi per tutti a motivo del suo basso costo.
Inoltre, se Zuckerberg dovesse riuscire nel suo intento, questa criptovaluta potrebbe accumulare miliardi di dollari in riserve valutarie parallelamente ad una banca centrale, probabilmente destinata a diventare più ricca di altri istituti bancari incluso Bankitalia. Ma cosa ha a che fare Libra con la bibbia? Beh, per adempiersi alla lettera Apocalisse 13:16-18 (“…nessuno poteva comprare o vendere…”), è chiaro che deve sussistere un esclusivo e universale sistema che governi il commercio mondiale a tutti i livelli, dall’acquisto di uno spillo alla compravendita di un palazzo, perciò Facebook, il network di maggiore successo sul pianeta, si presta bene a veicolare i pagamenti elettronici su un unico binario: e, in un futuro non molto lontano, nessuno potrà rimanere fuori da questo forzoso sistema, pena l’esclusione dalla vita sociale.
Pertanto, benché sia noto a tutti come Satana non prende mai di petto una persona…, ma gli gira attorno per sedurlo (1^ Pietro 5:8), Libra rappresenta un’altra mossa di grande abilità e seduzione a motivo del business mondiale di Facebook (2,38 miliardi di utenti), network assai gradito anche dalla cristianità di questi ultimi tempi. Ricevere poi il marchio sulla fronte o sulla mano non sarà un’impresa difficile, perché le menti di molti saranno state plagiate in anticipo.
Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com
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